Ultimamente stanno diventando sempre più una moda, e si sente parlare spesso degli “Orange Wines”, un termine inglese utilizzato per definire una tipologia di vino che ha origini antiche.
Gli Orange Wines sono vini prodotti con uve a bacca bianca, che assumono quella colorazione tendente all’ambrato e all’arancione, grazie al procedimento di vinificazione c.d. in rosso (cioè utilizzato generalmente per le uve a bacca rossa). In pratica le bucce dell’uva, i vinaccioli (a volte anche i raspi) e i lieviti vengono lasciati macerare a lungo insieme al mosto, conferendo al vino ricchezza di tannini, da cui prendono anche quella colorazione arancio – ramata, e aromi intensi, che li distinguono marcatamente dai vini bianchi.
La loro origine è in realtà piuttosto antica, risale a migliaia di anni fa in Armenia, dove la produzione di questi vini macerati, avveniva in anfore di argilla interrate – chiamate Kveri. Da questo metodo si ottenevano vini molto strutturati, tannici (un po’ ruvidi al palato) e un po’ ossidati ma al tempo stesso anche con intensi profumi balsamici. Oggi questo procedimento di produzione è stato riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, e sta conquistando produttori di tutto il mondo oltre che in Italia. Ogni produttore ha un suo stile di produzione e può sperimentare con la durata della macerazione in anfora, facendo seguire magari anche un affinamento in botti di legno. I vini vengono filtrati per decantazione, cioè con i residui che si depositano sul fondo anche vari risultati nel vino.
Di solito i vitigni più usati sono il Pinot Nero, Sauvignon ma anche Trebbiano Albana o Pecorino. I vini che si ottengono oltre al colore aranciato hanno dei profumi che ricordano la foglia di pomodoro verde o il geranio, miele, oppure di frutta secca come albicocche e mandorle, nonché qualche nota speziata. Il loro abbinamento può prestarsi con carni saporite e speziate, ma anche con piatti della cucina orientale. La temperatura di servizio è a discrezione di come lo si preferisce: a temperatura ambiente oppure leggermente fresco.
Stefania Tacconi
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