“In un anno i nostri pazienti sono aumentati del 47%. Ci sono purtroppo pazienti nuovi che, se non vivessimo in questa fase storica, non sarebbero mai venuti qui”. Il professor Andrea Fagiolini, direttore del dipartimento di Salute mentale e della Uoc Psichiatria dell’Aou senese, traccia il bilancio di un anno di lavoro, dallo scorso marzo, e spiega come siano cambiate le necessità e quali siano i problemi maggiori per le persone, dal punto di vista della salute mentale. “Adesso, tra chi viene qui, c’è contentezza per le prossime riaperture, ma anche paura di nuove malattie”, prosegue Fagiolini che aggiunge “l’uomo non è forte a sostenere situazioni di stress come questa, che durano nel lungo periodo. In questi ultimi mesi siamo stati bombardati a 360 gradi: abbiamo paura di ammalarci, di perdere il lavoro. Non possiamo più sfogare la nostra rabbia e cerchiamo di andare avanti, consapevoli dell’importanza dei nostri sacrifici”. Il profilo del paziente medio alle Scotte?”Per la maggiore seguiamo pazienti anziani o giovanissimi. I primi sono rimasti isolati per essere protetti dal covid, i secondi hanno visto la loro socialità sconvolta”, afferma il professore. “Entrambe questi due gruppi sono maggiormente soggetti alla depressione”, ma “ci sono anche categorie “intermedie”, fatte da chi ha visto andare in rovina anni di lavoro” . A cercare maggiormente aiuto “sono le donne. Ciò non significa che gli uomini sono più forti, solo che hanno più difficoltà ad esprimere il loro dolore”
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