Dopo aver ricevuto nel mese di novembre l’autorizzazione sul progetto di fusione dalla Bce, Banca Cras e Bcc Umbria hanno convocato per il 21 dicembre prossimo le rispettive assemblee per sottoporre ai soci l’approvazione della nuova aggregazione e poter dare inizio all’operatività di Banca Centro Credito Cooperativo Toscana Umbria: una banca tra le più significative, per dimensioni, tra quelle aderenti al gruppo bancario cooperativo Iccrea.
Una scelta strategica gestita in condivisione con il gruppo bancario che unisce la storia individuale delle due realtà con il fondamento comune delle radici mutualistiche. Due banche confinanti senza nessuna sovrapposizione organizzativa che rappresentano con la loro operatività un punto di riferimento per soci e clienti nei rispettivi territori di competenza.
Banca Centro avrà sede legale a Sovicille e sede amministrativa a Moiano (Città della Pieve), il presidio territoriale della Toscana sarà a Sovicille e quello dell’Umbria a Mantignana (Perugia), 62 sportelli equamente divisi in Toscana ed Umbria, oltre 16.000 soci, 410 dipendenti, fondi propri per circa 160 milioni di euro, attivi per oltre due miliardi e mezzo di euro.
Nel rispetto della storia delle singole realtà, della rappresentanza territoriale e nell’ottica della adeguata ed efficace gestione di una banca tra le più dimensionate del credito cooperativo, la governance prevede per il primo mandato del consiglio di amministrazione 13 consiglieri nel di cui il presidente e 5 amministratori alla Bcc Umbria e il vicepresidente e 6 amministratori alla Banca Cras. Il secondo mandato, in continuità con gli assetti di governance del primo, vedrà affidata la presidenza a Banca Cras. La direzione generale sarà composta da Umberto Giubboni (direttore generale) e Marcello Morlandi (condirettore generale).
«Siamo giunti all’appuntamento con le assemblee dei soci – commentano i due presidenti Florio Faccendi e Palmiro Giovagnola – dopo un percorso di condivisione delle scelte strategiche e tecniche con l’obiettivo di realizzare un’ unione in grado di rispondere al meglio alle esigenze dei nostri soci e dei nostri territori. Analisi condivise con il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e che dovevano rappresentare non un mero maggior dimensionamento ma un reale potenziamento delle capacità reddituali e patrimoniali. Una fusione che deve rispondere ai profondi cambiamenti del sistema economico, sociale e normativo guardando a nuovi modelli di business ma valorizzando la centralità della persona e lo spirito cooperativo. La relazione con i soci, i clienti ed il personale di tutti i territori di riferimento potrà essere ulteriormente rafforzata grazie anche ai nuovi assetti organizzativi ed alla solidità della nuova banca. La particolare dislocazione geografica consente alle due banche di confermare i presidi locali e l’occupazione nelle attuali regioni di competenza, coniugando efficienza con lo storico radicamento territoriale».
Soddisfatti i due direttori generali ,Marcello Morlandi e Umberto Giubboni, per l’approvazione di un progetto industriale che consente di traguardare, anche con scelte determinate ed anticipatrici nell’anno 2019, gli obiettivi di ratios di vigilanza e del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Una banca con un modello distributivo innovativo ma con una convinta attenzione alla relazione come carattere distintivo. Insomma una bcc del terzo millennio che guarda al cambiamento per fare impresa ma ha i piedi ben ancorati nella tradizione del credito cooperativo.