“Piena solidarietà allo Stato di Israele per il gravissimo attacco terroristico subito” e “preoccupazione per la spirale di violenza che l’attacco terroristico di Hamas dello scorso 7 ottobre sta provocando, soprattutto a danno delle popolazioni civili, vittime innocenti del conflitto”, sono questi i capisaldi di un ordine del giorno approvato all’unanimità dai gruppi consiliari Centrosinistra per Montepulciano, Movimento 5 Stelle e Centrodestra per Montepulciano sulla questione israelo-palestinese.
Il documento è stato presentato in apertura del consiglio comunale dello scorso venerdì 13 ottobre e, dopo una ricca narrativa che ripercorre le tappe storiche principali della cosiddetta “questione palestinese” – tra le quali la Risoluzione n.181 del 1947 delle Nazioni Unite, i negoziati, i principali accordi raggiunti (Oslo 1993, Abramo 2002) – arriva ai giorni attuali, ovvero al drammatico e improvviso attacco terroristico compiuto da Hamas, sabato 7 ottobre, nel quale hanno perso la vita oltre 1.200 israeliani, in maggioranza civili, mentre circa 150 civili risultano rapiti dalle milizie di Hamas. A questo gravissimo attentato di Hamas è poi seguita la risposta dell’esercito di Israele con i bombardamenti su Gaza che avrebbero portato ad oltre 1.400 vittime tra i palestinesi (dati disponibili al 14 ottobre).
Il sindaco Angiolini ha apprezzato lo sforzo unanime di lanciare un segnale su un tema così importante, aggiungendo che “ferma la legittima azione di difesa di Israele dopo il barbaro attacco terroristico di Hamas, l’auspicio è che ciò avvenga nel rispetto dei principi sanciti dal Diritto Internazionale Umanitario dato che, da quello che leggiamo e vediamo, si corre il rischio di una ennesima catastrofe umanitaria in una regione già martoriata da decenni di conflitti e violenza”.
Nel documento si ribadisce “la ferma condanna del ricorso a torture e massacri disumani e indiscriminati contro la popolazione civile inerme” e che “la guerra non è mai la soluzione per le controversie internazionali e, come sempre in questi casi, chi paga è ogni volta la povera gente”. Infine, l’ordine del giorno approvato auspica “l’apertura di corridoi umanitari al fine di garantire la messa in sicurezza della popolazione civile coinvolta”; “il proseguo della trattativa di pace e degli accordi di Abramo – stipulati tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti nel 2020 – allo scopo di pervenire a un allentamento delle tensioni nell’area” e, infine, che “la Comunità internazionale – con l’Europa in un ruolo di protagonista – possa celermente avviare iniziative diplomatiche finalizzate ad interrompere la richiamata spirale di violenza e a rafforzare l’Autorità Nazionale Palestinese come legittima rappresentante delle istanze di quel popolo, operando affinché non si fermi il percorso avviato di dialogo tra Israele e alcuni stati arabi, nell’ambito di un confronto pacifico e democratico che punti a riprendere al più presto il percorso per dare attuazione al progetto dei ‘due popoli in due Stati’, che possano vivere in pace”.