Toscana

Dal Pinocchio nepalese fino a quello più piccolo: a Poggibonsi 400 opere raccontano il burattino più famoso al mondo

Oltre mille opere, di cui più di 530 testi provenienti da ogni parte del mondo, come Perù, Groenlandia, Laos, Bhutan, e Kenya fino al Nepal e al Tibet.

La grande passione di Mauro Minghi per Pinocchio ha toccato perfino le pendici dell’Himalaya. La sua collezione privata, che ha come protagonista il burattino più famoso di sempre, è al centro della mostra “100 e + Pinocchi” ospitata a Poggibonsi nei locali di via della Repubblica 99, nell’ambito del cartellone di eventi “La via maestra del Natale”.

L’iniziativa ha il patrocinio della fondazione nazionale “Carlo Collodi”.

Sono esposti 400 pezzi unici per l’evento che Minghi stesso ha curato. Tra essi, ci sono vere e proprie rarità a livello globale: prime edizioni della fine dell’800 provenienti da Italia, Francia, Germania e Spagna; la prima edizione a colori e la più piccola (8×6 cm).

Ma come è nata questa passione? “Ho iniziato a collezionare nel 1946, quando frequentavo la terza elementare”, spiega Minghi. “Mettevo da parte i quaderni con la copertina di Pinocchio – aggiunge-, che servivano per la brutta copia, e li sostituivo con quaderni casalinghi fatti con la carta che si trovava all’interno delle scatole delle scarpe. Inoltre, il mio primo libro è stato un Pinocchio ereditato dal nonno. Dopo la guerra non c’erano libri e ognuno portava quello che aveva. Questo libro è ora in mostra”.

Tra le opere esposte, ci sono anche quelle che contengono le illustrazioni di grandi artisti come Milo Manara, Mimmo Paladino e Roberto Innocenti.

Non solo: il curatore ha pure realizzato un’edizione speciale in dialetto poggibonsese. “Anche il nostro Comune ha il suo vernacolo. La nostra lingua non è né senese né fiorentina. Ha le sue peculiarità, che ho cercato di riscrivere”.

La mostra è ad ingresso gratuito e si trova nei locali dell’ex negozio Cipriani in Via della Repubblica 99 (all’incrocio fra Via Maestra e “Il taglio”). È visitabile dalle 17 alle 20 fino a domenica 17 dicembre.

marco crimi

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