“La mia è un’arte immersiva dove l’opera diventa spazio e ti abbraccia, diventa musica, storia ed emozione”. L’ha presentata così Lorenzo Marini la sua mostra Di segni e di sogni che è ospitata da oggi fino al 20 ottobre al Complesso del santa Maria della Scala.
Quella di Marini, artista creatore della corrente “TypeArt”, non è una semplice esposizione ma un viaggio itinerante tra 5 installazioni che si conclude in Piazza del Campo. Al centro del progetto di Marini c’è l’interpretazione creativa delle lettere liberate, nelle loro più disparate dimensioni linguistiche. L’antico ospedale ospita “un’arte Proto-pop, con un linguaggio capace di dialogare con la contemporaneità”, così l’ha definita il sindaco di Siena, Luigi De Mossi. “Una città che contiene il mondo come la nostra doveva offrire un’opportunità al maestro Marini – ha detto De Mossi durante la conferenza di presentazione-. Il Santa Maria apre i suoi spazi in modo nuovo, con un rapporto semiologico tra le nostre opere e quelle di Marini”.
L’artista approda a Siena dopo avere esposto a Venezia alla Fondazione Bevilacqua La Masa al Gaggenau hub di Milano e a Los Angeles all’Istituto Italiano di Cultura. “Siena è una città unica al mondo, una cornice culturale dove l’importanza della tradizione viene celebrata per contrasto da un linguaggio così innovativo e sperimentale. Per me le lettere sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali ma anche individuali. È tempo di celebrare la bellezza della geometria che le compone e lasciare il gregge della tipologia alfabetica. Non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma anche per alimentare la fantasia”, afferma Marini .
Come dicevamo il viaggio tra le lettere di Marini si compone di 5 tappe che vanno dall’installazione di acciaio specchiato “MirrorType” nella Cappella del Manto, al monolite che si accende e si spegne dopo secoli di silenzio nella sala Sant’Ansano e ancora la rappresentazione della tastiera Qwerty portata a una dimensione cento volte maggiore, e la pioggia di seimila lettere sospese tra le volte della sala San Galgano.
Nel viaggio nell’alfabeto liberato c’è anche una personale nella sala San Pio con 22 opere mixed media on canvas, Oltre agli spazi museali di Santa Maria della Scala l’artista ha voluto omaggiare Piazza del Campo attraverso un alfabeto scomposto fatto di 35 type circolari attraversabile e percorribile, un’opera che si completa per mezzo del pubblico attivo e non solamente spettatore.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19( con ultimo ingresso alle 18), il biglietto della mostra è incluso nel biglietto di ingresso al museo.