La giunta regionale toscana ha scelto di destinare circa 51 milioni di euro all’efficientamento energetico degli edifici pubblici. Con una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta si è stabilito di assegnare oltre 48,5 milioni agli Enti locali (27,2 milioni) ed alle Aziende sanitarie locali o alle Aziende ospedaliere (circa 21,3 milioni) per migliorare la resa energetica delle strutture pubbliche, in particolare ospedali, scuole, municipi, palestre. Ulteriori 2,9 milioni sono stati inoltre destinati alle Rsa pubbliche.
“Le nuove tecnologie – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani – ci offrono la possibilità di riqualificare i nostri edifici pubblici e renderli più efficienti dal punto di vista energetico, meno inquinanti, meno impattanti e anche meno dispendiosi. La Regione Toscana da alcuni anni destina risorse al miglioramento energetico degli edifici pubblici, partendo da quelli indispensabili per le comunità: ospedali, strutture sanitarie, scuole, municipi, rsa. Questo bando, che nell’insieme destina oltre 51 milioni all’efficientamento delle strutture pubbliche, sono certo che potrà fare la differenza per i Comuni, le Province, le aziende sanitarie ed ospedaliere che vorranno cogliere questa opportunità”.
“È fondamentale continuare a investire sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici – ha aggiunto l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni – questo permette non solo di risparmiare risorse importanti da impiegare in altro modo, ma contribuisce all’abbattimento delle emissioni climalteranti ed al miglioramento dell’ambiente di vita e di lavoro di chi utilizza queste strutture. La Regione sta lavorando su questo fronte già da anni ed ha emanato vari bandi che hanno portato ottimi risultati. Il bando che si aprirà nei prossimi giorni è particolarmente consistente e sono certa che i nostri enti locali e le aziende sanitarie sapranno utilizzarlo al meglio”.
Saranno dunque stilate tre graduatorie: una per gli Enti locali alla quale potranno accedere comuni, province, città metropolitane e unioni di comuni; una per Asl e Ao che non dovrà contenere interventi su Rsa; una specifica per le Rsa pubbliche alla quale potranno accedere Aziende sanitarie locali, Asp, comuni, unione dei comuni, Società della salute (Sds) ed altri organismi di diritto pubblico. Saranno ammessi solo interventi su edifici esistenti che prevedono una riduzione di almeno il 30% del fabbisogno di energia. Non saranno ammessi interventi che alla data della presentazione della domanda risultano con lavori già aggiudicati o forniture affidate.
Ciascun progetto dovrà comportare spese ammissibili superiori a 210mila euro. Il bando per enti pubblici, Asl e Ao potrà prevedere un cofinanziamento massimo dell’80% della spesa ammissibile, fino ad un tetto di 1.500mila euro per gli enti locali e di 3 milioni di euro per le aziende sanitarie e ospedaliere; invece quello per le Rsa pubbliche prevedrà un cofinanziamento massimo del 50% con un tetto di 400mila euro.
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