Toscana

“Destiniamo le aree verdi delle contrade ai bimbi senesi”, in consiglio comunale passa la mozione di Per Siena

Lo ha annunciato il gruppo consiliare Per Siena in una nota stampa,  in consiglio comunale è stata approvata la mozione della stessa Per Siena che vincola il sindaco Luigi De Mossi “a richiedere un incontro con il Magistrato delle Contrade al fine di consultarsi laddove i singoli Priori, su base volontaria volessero elaborare un progetto per mettere a disposizione l’apertura dei loro spazi verdi ai bambini che vivono nel nostro Comune”, si legge nel comunicato che prosegue “si tratta di utilizzare in sicurezza le aree verdi delle contrade, destinandole in particolare ai bambini. Stiamo parlando di spazi privati che le consorelle devono custodire gelosamente, certo. Tuttavia in questo particolare momento rappresentano un valore aggiunto- continua Per Siena-, vista l’emergenza in atto. L’obbligo di distanziamento interpersonale, la necessità per i bambini senesi di giocare in ambienti salubri, naturali e sicuri dà una valenza sociale a queste aree della città, ovviamente rispettando la volontà e una necessaria autoregolamentazione di ogni contrada. Si tratta di usare in maniera intelligente, in punta di piedi, pensando a un numero chiuso o a qualsiasi altra forma di tutela spazi impensabili altrove, che rappresentano un valore aggiunto della città”.

DIMISSIONI DI VOLPE Il consiglio comunale odierno si è occupato anche delle dimissioni del direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria senese Enrico Volpe attraverso un’interrogazione presentata da Maria Concetta Raponi di Forza Italia. Nell’illustrare l’atto, il consigliere ha evidenziato che lo “scorso 14 gennaio abbiamo appreso dalla stampa delle ‘dimissioni a sorpresa’ del dottor Enrico Volpe”, e ricordato i rapporti tra l’ex direttore e la Regione su cui “sembra pendente un contenzioso”. Da qui la richiesta di chiarimenti per sapere se l’amministrazione comunale “sia a conoscenza delle motivazioni che avrebbero spinto il direttore amministrativo a dimettersi, di quali saranno le soluzioni che verranno adottate per la direzione amministrativa dell’azienda ospedaliera universitaria senese e se tale situazione avrà ripercussioni sui servizi forniti ai cittadini”. Nella risposta l’assessore alla sanità, Francesca Appolloni, ha fatto riferimento a una nota ufficiale del 23 gennaio di Valtere Giovannini, direttore generale dell’Aous, in cui si evidenziava che “il dottor Volpe ha sempre svolto il suo incarico con competenza e correttezza e che era stato invitato ripetutamente a recedere nella sua decisione”. L’assessore, sempre facendo riferimento alla nota ufficiale, ha inoltre confermato “i motivi strettamente personali che hanno motivato tale decisione”, e che il dottor Volpe è rimasto “nella sua funzione per il tempo massimo consentito dalla normativa. Nel frattempo è stata incaricata la dottoressa Maria Silvia Mancini, senza che questa amministrazione abbia registrato lamentele rispetto ai servizi offerti ai cittadini da parte della azienda ospedaliera”.

Il consigliere Raponi nel prendere atto della  risposta ha comunque detto che le rimangono ancora dei dubbi. “Spero che l’assessore regionale Stefania Saccardi risponda all’interrogazione che ha presentato il consigliere regionale Maurizio Marchetti”.

INTERROGAZIONE SUI CENTRI STORICI Durante il consiglio comunale di questa mattina i consiglieri Pd Alessandro Masi e Luca Micheli hanno posto all’attenzione dei colleghi una interrogazione sulla costituzione di un tavolo di lavoro per la stesura di un regolamento comunale e la promozione di una legge nazionale a tutela dei centri storici delle cosiddette “città d’arte”. parliamo di una stesura e promozione di una legge da parte del governo a tutela dei centri storici italiani, primo fra tutti il problema dello spopolamento e degrado.

“Il 4 dicembre 2018 si è tenuto un convegno dal titolo “Siena Sito Unesco – ha affermato Luca Micheli, consigliere Pd -. Il Rilancio possibile verso un regolamento per i centri storici italiani”, occasione nella quale alcuni componenti della Giunta hanno ribadito la necessità di una continua attenzione sul centro storico anche attraverso un regolamento comunale specifico finalizzato a garantirne maggiore cura e decoro. Di fatto, tale incontro ha costituito una prima riunione di un tavolo tecnico, come dichiarato alla stampa dallo stesso assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti”. “Se i propositi manifestati in occasione del convegno si sono tradotti in azioni volte a preparare atti amministrativi che migliorino la vivibilità del centro storico e prevengano fenomeni di spopolamento e degrado – osserva -; se è stato costituito un tavolo tecnico per redigere tale atto e se vi è l’intenzione di coinvolgere e informare il consiglio in tutte le sue articolazioni; nonché se, con quali enti e in quali forme, sono state attivate iniziative tese all’elaborazione di una legge nazionale per le “città d’arte”.

L’assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti ha ribadito che il Comune è già al lavoro per affrontare queste tematiche, avendo già chiesto un tavolo di dialogo con le istituzioni per parlare delle ‘città d’arte’.

“Il progetto consiste nella riorganizzazione dell’occupazione del suolo pubblico, nonché degli approntamenti di protezione, divisione ed arredo delle aree interessate dai locali che si affacciano sull’anello di pietra serena – ha continuato -. Il coinvolgimento del consiglio comunale, non è solo politicamente opportuno ma previsto dalla legge quando si affrontano i regolamenti e che la predisposizione e la redazione degli atti sono ad appannaggio degli uffici. Non è ancora avviata l’elaborazione di una legge nazionale sui centri storici, e certo sono pessimista riguardo ad un confronto con l’attuale governo e con l’attuale maggioranza, con cui è di fatto impossibile una seria interlocuzione”.
Durante l’incontro Michelotti ha ricordato come ultimamente l’attenzione ultimamente si sia spostata sulla situazione dei bar ed i ristoranti, tralasciando il settore dell’artigianato. Un settore importante che potrebbe riqualificare notevolmente il centro storico di Siena.

LOGGE DEL PAPA Il consigliere Luca Micheli del Pd ha presentato un’interrogazione in merito alla destinazione degli spazi delle “Logge del Papa”. Come ricordato dallo stesso Micheli “questo bene monumentale di indubbio valore artistico e storico costruito dall’architetto e scultore senese Antonio Federighi per volontà di Papa Pio Il Piccolomini nel 1462 è stato inserito, dalla precedente amministrazione con delibera di giunta numero 134 del 2016, in un piano di riqualificazione di concerto con la Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto”. Aggiungendo poi che “tale struttura è stata data in gestione come spazio culturale con divieto di manifestazioni politiche e sindacali, tramite regolare contratto di locazione siglato nel 1986 e per 99 anni con il proprietario ‘La Consorteria delle nobili famiglie Piccolomini’, e il Comune. Quest’ultimo assumendosi l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria. Considerando che in quest’ultimi anni tale complesso è stato utilizzato solo in parte per le istallazioni del Siena Photo Award “, Micheli ha chiesto “se l’amministrazione intenda trovare altre forme e occasioni di valorizzazione, e se ci sia la volontà di predisporre un regolamento per disciplinare il suo utilizzo”.

“La sua interrogazione è uno spunto interessante rispetto alla fruibilità delle Logge del Papa – ha risposto il sindaco De Mossi –. L’installazione contemporanea del Siena International Photo Awards prende molto spazio ed abbiamo richiesto dei preventivi per eventualmente spostarla. I costi sono piuttosto significativi. Mi riservo di parlare con il direttore del festival Luca Venturi per trovare una soluzione. Ci tengo a sottolineare – ha proseguito il sindaco – che questa amministrazione tiene molto al Siena International Photo Awards e l’intento è quella di valorizzarla sempre di più trattandosi di una manifestazione di rilievo internazionale che vede la presenza nella nostra città dei fotografi più conosciuti nel mondo. Quindi vorrei mantenere dunque la possibilità di esporre le foto del Festival, trovando una soluzione con Venturi per spostare l’installazione attuale che non permette ulteriori utilizzi della zona. Vorrei che le Logge del Papa diventassero uno spazio polivalente, possiamo anche pensare a un regolamento per disciplinarne l’uso. E’ sicuramente uno spazio che merita di essere usufruito in più modi, senza però svilire le foto del Siena International Photo Awards” .

Il consigliere Micheli si è dichiarato “non soddisfatto, capisco la situazione e che l’attuale installazione impedisce un utilizzo polivalente. Mi preme però sottolineare che ci sono anche gli spazi superiori che potrebbero essere utilizzati da associazioni culturali del territorio. Mi auguro che venga trovata una soluzione e sicuramente non voglio che si perda la collaborazione con il festival della fotografia. Spero che si possa però rendere più fruibile la zona durante tutto l’anno. Potrebbe essere un luogo significativo anche per ospitare installazioni di giovani artisti magari senesi o mostre temporanee”.

PODERUCCIO Durante la seduta consiliare è stato adottato dall’aula il piano urbanistico attuativo relativo al Poderuccio, in località Borgo Vecchio. Dopo un excursus storico delle varie vicende amministrative legate al complesso immobiliare in questione, l’assessore all’urbanistica Francesco Michelotti ha illustrato il progetto, relativo a “terreni e fabbricati che fanno parte dell’area in questione Ati 7 prevista nell’attuale regolamento urbanistico, precisamente nell’unità di intervento denominata ‘Il Poderuccio’, che contempla la trasformazione della zona per finalità turistico ricettive.

Si tratta di una nuova previsione allocata a Isola d’Arbia relativa a una struttura di carattere turistico-ricettivo, che assumerà l’identità di un borgo rurale con un preciso sistema di aree verdi, alberature lungo strada, parcheggi prevalentemente interrati, verde di ambientazione. Gli edifici previsti andranno a costituire la superficie a servizio del cosiddetto albergo diffuso.

La previsione prevede la distribuzione delle costruzioni preservando gli assi stradali esistenti.

La procedura ha conosciuto un iter molto lungo, che risale a molti anni fa; dopo varie integrazioni, la procedura si è completata, quindi il piano è stato sottoposto alla verifica della valutazione ambientale strategica.

Successivamente, nell’ottobre 2019, è stata indetta apposita conferenza dei servizi, invitando le amministrazioni e gli enti interessati ad esprimere i pareri di competenza. “Questo piano urbanistico attuativo – ha concluso l’assessore – vede la luce dopo un lungo e composito iter; sussiste la conformità sotto il profilo urbanistico, edilizio, tecnico e amministrativo. Dopo l’adozione del documento, gli atti e gli allegati saranno trasmessi alla Provincia di Siena, alla Regione Toscana e sarà richiesta alla Regione l’attivazione della conferenza paesaggistica, come previsto dall’articolo 23 della disciplina del piano di indirizzo territoriale regionale con valenza di piano paesaggistico per verificare la coerenza del piano attuativo con i contenuti del Pit/Ppr. Nei 60 giorni successivi alla pubblicazione sul Burt dell’avviso di adozione del piano urbanistico attuativo chiunque potrà presentare osservazioni. Queste saranno soggette, a seguito della loro successiva valutazione, alle opportune controdeduzioni, che, unitamente al parere della conferenza paesaggistica, saranno sottoposte all’esame di una nuova seduta del consiglio comunale per la definitiva approvazione del piano urbanistico attuativo”.

FILM “SIX UNDERGROUND” La mancata citazione di Siena nel film “Six Underground”, nell’interrogazione di Bruno Valentini (Pd) nell’assemblea di oggi. Il consigliere ha ricordato che “a seguito dell’uscita della versione italiana della pellicola di Netflix in cui, nonostante le riprese fatte in centro città e dopo un accordo fra l’amministrazione e la società Eagle Pictures per un contributo di 100mila euro per l’occupazione di strade e piazze, Siena non è stata affatto menzionata, bensì alcuni dei luoghi più rappresentativi della città sono stati confusi con Firenze con un’inevitabile perdita di immagine”. Valentini ha chiesto quindi “come mai il contributo della società cinematografica a vantaggio della città del Giglio è stato cinque volte superiore a quello riconosciuto a Siena nonostante l’enorme disponibilità data al regista, e se e come l’amministrazione si è assicurata che il film evidenziasse con chiarezza il patrimonio culturale e architettonico senese producendo quel positivo ritorno di immagine che ci si aspettava dopo le dichiarazioni fatte a suo tempo dal sindaco De Mossi”.

“La produzione del film ha complessivamente lavorato nella città di Firenze per più di un mese – ha esordito il sindaco Luigi De Mossi nella risposta – mentre a Siena erano state inizialmente previste solo tre giornate di riprese effettive, divenute poi sei (dal 2 al 7 settembre come da apposito accordo sottoscritto tra le parti), che si sono poi prolungate per il tempo necessario alla preparazione e alle prove. A fronte delle diverse scelte della produzione, è facile intuire che la somma riconosciuta al Comune di Siena è stata inferiore rispetto a quella di Firenze, anzi, considerata la rilevante diversa entità temporale, l’importo ottenuto dall’amministrazione rappresenta sicuramente un obiettivo sostanzialmente molto positivo”, ha aggiunto prima di elencare le cifre introitate dalle casse dell’amministrazione: oltre alla somma di 100.000 euro riconosciuta a fronte della collaborazione e dei servizi assicurati dal Comune di Siena, sono state versate allo stesso le somme relative al canone di occupazione di spazi e aree pubbliche con riferimento alle zone interessate dalle riprese per 9.743,88 euro, 672 euro dovuti per accesso ztl per e le ulteriori spese per permessi, autorizzazioni e licenze.

A queste si devono aggiungere “le ricadute economiche che le riprese hanno determinato sul territorio. Per quanto a nostra conoscenza risulta che la produzione abbia risarcito in misura congrua e soddisfacente tutti i commercianti interessati dalle chiusure e tutti i danni eventualmente causati a privati. Ovviamente non è possibile quantificare, ma l’assoluta assenza di rilievi e lamentele sembra sufficiente a dimostrare il soddisfacimento degli interessati. Inoltre molti oggetti di scena sono stati realizzati da negozi senesi. Un esempio è la torta gigante che serviva per la scena al Ponte di Romana che è stata commissionata a una nota pasticceria senese”, ha detto De Mossi, ricordando anche “il resto dell’indotto: circa trecento persone che per almeno cinque giorni hanno soggiornato a Siena”.

Il sindaco è dunque entrato nel merito del film: “E’ il caso di ricordare che, come accade in tutte le produzioni di questo livello, il soggetto e la sceneggiatura non sono stati oggetto di trattativa. Sono arrivati a Siena con uno script pronto da tempo, blindato e non diffuso pubblicamente se non in termini molto generali e generici. La proposta era da accettare o rifiutare in blocco, ma, al tempo stesso, si avvaleva di un regista come Michael Bay, autore di successi planetari, di un attore protagonista come Ryan Reynolds e della distribuzione mondiale su Netflix, che ormai entra in tutte le case del mondo con una capillarità ben superiore a quella delle sale cinematografiche tradizionali, che hanno garantito, di per sé, visibilità in misura unica alla nostra città, riconoscibile in varie inquadrature e ringraziata nei titoli di coda”. In merito al ritorno di immagine per il territorio, De Mossi ha affermato che “basta una ricerca molto veloce sui portali esteri per trovare un’ampia rassegna stampa sul film, dove viene citata la nostra città in più occasioni come una delle splendide location”, passando poi ad elencare una lunga serie di prestigiose testate che hanno citato Siena, e ricordando che “i numerosi post sui social degli attori e degli altri professionisti che hanno scattato foto che hanno fatto il giro del mondo al pari delle immagini riprese da senesi e turisti nei giorni delle riprese”. Infine ha voluto specificare che si tratta “di un film d’azione, e non di un documentario sulle nostre bellezze artistiche o da un filmato promozionale e, tuttavia, Siena è ben riconoscibile con il suo patrimonio architettonico, come al minuto 10.45, dove appare inconfondibile Piazza del Campo con il Palazzo comunale e la Torre del Mangia, come in un’altra inquadratura in cui appare la chiesa di Santa Maria in Provenzano”. Una collaborazione in cui “Siena ha chiaramente dimostrato di poter essere un set ideale e questo può sicuramente rappresentare un incentivo per altre produzioni che intendono lavorare nella nostra città. In definitiva l’amministrazione ha ritenuto che fosse una buona opportunità e un buon investimento anche per le ricadute future: confidiamo sul fatto che questa esperienza potrà convincere altre produzioni a sceglierci come set, moltiplicando così ulteriormente i positivi effetti di questa operazione”.

Il consigliere Bruno Valentini si è dichiarato “non soddisfatto dalla risposta data dal sindaco De Mossi. Alla mia interrogazione sul perché il film Six Underground non abbia citato Siena, contrabbandando le scene girate nella nostra città come piazze e strade di Firenze, il sindaco De Mossi ha minimizzato, leggendo alcuni articoli di riviste che parlavano comunque di Siena. Sono rimasto sorpreso e scandalizzato da questa inadeguata reazione del sindaco, che non si è indignato per la mancata citazione. Che importa se qualche giornale ha riportato le notizie corrette! Da un sindaco che non perde occasione per autoproclamarsi ‘difensore della città’ – ha concluso Valentini – ci si poteva aspettare una reazione ben diversa. E non possono bastare i 100mila euro pagati dalla produzione alle casse comunali, che per Firenze invece sono stati 500mila”.

marco crimi

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