A tutte le ragazze e i ragazzi toscani che hanno compiuto diciotto anni chiederò un grande gesto di solidarietà, donare sangue e plasma. Lo farò scrivendo loro una lettera per invitarli a prendere consapevolezza di quanto la donazione sia fondamentale per consentire alla medicina di progredire e soprattutto di salvare vite”.
Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che stamani ha partecipato, al Teatro Niccolini di Firenze, alla celebrazione per i 50 anni di Avis Toscana, alla presenza dei presidenti nazionale e regionale dell’Associazione, Gianpietro Briola e Claudia Firenze.
“Avis – ha detto il presidente nel suo intervento di saluto – non è solo un’organizzazione di donazione, ma è soprattutto una comunità che si fonda sulla condivisione di valori ideali. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, nell’ispirazione che volle dare Bruno Bartoletti, il suo fondatore nell’area fiorentina e toscana. Bruno era un uomo che aveva fatto il consigliere comunale nell’immediato dopoguerra, che ospitò nel 1944 Sandro Pertini, di passaggio a Firenze diretto verso l’Alta Italia. Un uomo impegnato nella politica, ma che a un certo punto pensò di riversare le sue energie in questo grande lavoro per organizzare la donazione. Non manco mai – ha ricordato Giani – di andare a salutarlo ogni primo novembre al cimitero di San Miniato al Monte per rendere omaggio a colui che più di ogni altro ha contribuito a costruire questa grande e bella comunità di cui anche io mi sento e faccio parte, donando almeno una volta all’anno”.
Alla mattinata di Avis Toscana hanno preso parte anche le assessore al sociale Serena Spinelli e alle pari opportunità Alessandra Nardini e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. Tutti e tre sono stati chiamati sul palco del Niccolini, insieme ad altri ospiti, ad illustrare il senso di alcune “parole della solidarietà”. Volontariato è stata quella scelta da Spinelli (“una grande realtà in Toscana, fatta di persone che spendono con generosità parte del loro tempo per gli altri”), mentre Bezzini ha parlato di salute (“grazie alla donazione si contribuisce a garantire il diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione”) e Nardini di opportunità (“anche i volontari impegnati in Avis lavorano per garantirle a tutte e tutti”).