Due donazioni di organi avvenute negli ultimi giorni all’ospedale di Nottola. A darne notizia è l’Asl sud est. La prima è avvenuta lo scorso 13 gennaio, si tratta di un espianto di fegato che ha permesso di salvare una vita al Cisanello di Pisa.
“L’organo, donato da un paziente in morte cerebrale, è stato trasportato, dopo i controlli di rito, nella struttura pisana. Il donatore era iscritto all’Aido”, comunicano dall’Asl. Sempre nell’ospedale di Montepulciano c’è stata una donazione lo scorso martedì, donazione “che, però, non si è finalizzata. Questi casi possono accadere, in quanto l’intero protocollo per procedere a un trapianto è molto severo e controllato”, spiegano ancora. “Ringrazio il reparto di Rianimazione dove erano ricoverati i due pazienti, il personale della sala operatoria del pronto soccorso, il Coordinamento locale donazione organi della Asl Toscana sud est e il Centro regionale trapianti”, lo ha detto il direttore della Uoc Anestesia e rianimazione Salvatore Criscuolo le cui parole più sentite sono verso i donatori: “Il loro è il più grande gesto d’amore che si possa compiere”.
Nei presidi dell’Asl un’ulteriore donazione è avvenuta sempre il 18 gennaio al San Donato di Arezzo, “è stata fatta una donazione di fegato. Il ricevente che aspettava l’organo si trovava al Cisanello”, dicono dall’azienda sanitaria.
“L’anno scorso il numero delle donazioni è stato in linea con quello degli altri anni, il Covid non ha fermato la generosità”, commenta la direttrice del Coordinamento locale donazione e trapianto per l’azienda Lara Entani Santini ed infatti le donazioni e trapianti sono tornati ai livelli pre-pandemia. La Toscana è seconda solo alla Valle d’Aosta come rapporto tra il numero di donazioni e la popolazione.