Siena, la città di Duccio, di Simone Martini e di Ambrogio Lorenzetti, custodisce uno dei capolavori editoriali del Rinascimento europeo: il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio, anatomista e medico fiammingo. Di questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1543, l’Accademia dei Fisiocritici possiede la seconda edizione stampata a Basilea nel 1555.
Il De Humani Corporis Fabrica è uno dei più importanti trattati di Anatomia Umana che riesce ad unire la bellezza estetica all’importanza scientifica. Rappresenta a giusto titolo, lo spartiacque tra un vecchio modo di considerare la scienza, basata su credenze e vecchie ideologie e la nuova concezione del mondo basata sulla ricerca, la sperimentazione e l’attività pratica. Il frontespizio del volume, riccamente decorato dall’allievo di Tiziano Stephan Van Calcar, è un vero e proprio manifesto di questa nuova visione del mondo. Per celebrare questa preziosa opera, l’Accademia dei Fisiocritici ha organizzato lunedì 8 novembre alle 17 una iniziativa dal titolo “Editoria, arte e anatomia: il De humanis corporis fabrica di Vesalio e Van Calcar nella rara edizione del 1555 posseduta dai Fisiocritici”.
Dopo il saluto del Presidente Giuseppe Manganelli, la coordinatrice Margherità Agliano introdurrà Marta Luciana Giovannoli che illustrerà le dinamiche editoriali che hanno portato alla stampa del volume, Giandomenico Passavanti che inquadrerà l’opera di Vesalio nel contesto storico dell’epoca sottolineandone l’importanza scientifica e Stefano Ricci Cortili che metterà in risalto l’aspetto artistico del volume evidenziando qualche curiosità e mostrando anche una ricca galleria di immagini del corpo umano riprodotte nei libri di anatomia nel corso del tempo.
Nel corso della serata verrà eccezionalmente esposto il volume, insieme ad altre opere fondamentali dell’epoca come l’Historia de la composición del cuerpo humano (1556) di Juan Valverde de Hamusco e il Corporis humani anatomia (1693) di Philippe Vhereyen, prezioso patrimonio del fondo Mascagni della Biblioteca dell’Accademia dei Fisiocritici