Riparte il nuovo anno ed in agricoltura è tempo di presentare la domanda di disoccupazione agricola.
Siena è la prima provincia in Toscana (e la seconda in Italia) per numero di produzioni di qualità 40 denominazioni, di cui 21 nel settore vino e 19 in quello food e per percentuale di coltivazioni biologiche, 43% rispetto alla SAU vs 26% regionale; Siena, inoltre, è la prima provincia in Toscana per numero di aziende agrituristiche pari al 23,7% sul totale regionale.
“In questo settore di rilievo per la provincia senese che esprime forte qualità, l’occupazione stagionale è elevatissima, – spiega Gabriele Coppi responsabile FAI CISL Siena, il sindacato che si occupa dei lavoratori del comparto agricolo e alimentare. – Infatti, a Siena gran parte degli occupati ha un contratto con scadenza come del resto avviene anche nel panorama nazionale. La precarietà del lavoro è una caratteristica dell’agricoltura e questo dipende dallo svolgersi dei tradizionali cicli naturali.
La disoccupazione agricola – evidenzia Coppi – è uno strumento fondamentale di sostegno per i lavoratori di questo settore, che riescono così ad integrare la retribuzione e la contribuzione”.
“Se non ci fosse questo sostegno– continua il sindacalista – sarebbe difficile pensare al mantenimento di una famiglia e la permanenza dentro questo settore, comparto trainate per la nostra provincia e dove il nostro sindacato insieme alle altre organizzazioni di settore si impegna ad incrementare le tutele e le retribuzioni attraverso la contrattazione provinciale e decentrata nelle aziende. Inoltre, potrebbero anche aver diritto a: prestazioni come integrazione di maternità, rimborso delle spese mediche, indennità d’infortunio o di malattia attraverso i fondi di settore”.
Fino al 31 marzo è possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola presso gli uffici della CISL dislocati in tutta la provincia.