“Cultura, lavoro e sviluppo, un trinomio che fu alla base dei successi di allora” ed “un trinomio su cui si deve basare la forza e la fiducia per affrontare le nostre sfide future”.
Il messaggio del Prefetto di Siena Maria Forte, letto oggi, mercoledì 2 giugno, durante le celebrazioni per la Festa della Repubblica, punta dritto verso quella che sarà la ripartenza della città, appena ci saremo lasciati alle spalle l’emergenza sanitaria. “Siamo ora proiettati in una fase nuova altrettanto importante” che va affrontata “con estremo equilibrio e nel rispetto delle regole per il bene della comunità”, afferma il Prefetto osservando che la pandemia “porta con sé il rischio di una enorme emergenza economica e dunque sociale, dove chi è già in difficoltà finanziaria pagherà il prezzo più alto”.
Forte, rivolgendosi alle autorità civili e militari, si appella più volte all’unità e alla collaborazione “tra istituzioni statali e locali, imprese, sistema bancario, associazioni e Forze sindacali”, perché solo così si potrà “generare una radicale ripresa consentendo di accelerare la ripartenza e riavviare velocemente il circuito virtuoso dell’economia, della socialità e della cultura, senza correre rischi di conflitti sociali o di infiltrazioni della criminalità organizzata”, spiega nel messaggio. L’appello all’unità si traduce anche in una richiesta di difendere la salute “che il contesto emergenziale ha trasformato da “bene” individuale quale necessità del singolo di essere curato a “bene” collettivo quale interesse a tutelare una comunità”, evidenzia Forte.
Spazio poi ad una riflessione sul significato della Festa della Repubblica: “è il luogo e l’occasione per trarre nuovi stimoli e fiducia rispetto alla nostra capacità di affrontare e di superare le difficoltà presenti e future”, dice Forte. Il 2 giugno 1946 rappresenta “il momento nel quale il popolo italiano, con il voto referendario, rifondò, nella scelta della Repubblica democratica, l’unità della nazione italiano”, prosegue il Prefetto aggiungendo che il voto espresso quel giorno “costituì anche la premessa per la ricostruzione economica, civile e culturale, del nuovo stato, che trovò, a breve, la sua realizzazione in quello che fu a ragione definito il miracolo economico”
Nella chiosa Maria Forte si rivolge ai due studenti che hanno ricevuto le copie della Costituzione: “chiedo a voi ragazzi di coltivare la memoria dei valori, di tenere alta e vigile la coscienza secondo gli alti valori e principi immaginati dai Padri Costituenti”.
Guarda al futuro post-pandemia anche il sindaco di Siena Luigi de Mossi: “Questo 2 giugno lo commemoriamo con sentimenti di speranza, rinascita e coraggio”, ha scritto in un messaggio pubblicato sui social. “Il passato ci sta davanti ed è un patrimonio che abbiamo l’obbligo di non dimenticare, ma dobbiamo unirlo fortemente con la costruzione del futuro. Ed è lo stesso obbligo che ci spinge a progredire mettendo le nostre esperienze, le nostre capacità, al servizio delle nuove generazioni”, prosegue il primo cittadino.
De Mossi continua: “come in ogni momento difficile, l’umanità, i popoli, le comunità ed i singoli individui, hanno trovato la forza ed il coraggio per ricominciare ed ogni volta questo riprendere il cammino rappresenta un vero e proprio cambiamento che segnerà profondamente la nostra storia individuale e collettiva, la nostra memoria e condizionerà le nostre decisioni future”.
La conclusione della sua riflessione è affidata ad un parallelo tra il secondo conflitto mondiale ed il covid: “Gli errori fatti non si devono ripetere. Così è stato dopo le devastazioni della guerra con la scelta della democrazia e così sarà dopo il passaggio di questo virus. Democrazia come possibilità di cambiamento, come libertà di agire,come rispetto dell’individuo e garanzia dei suoi diritti. Valori che non possono essere dati per scontati”.