“Io credo che i morti delle Foibe, questa pagina tragica, venga strumentalizzata da qualcuno e questi qualcuno sono i fascisti”, così interviene Tomaso Montanari a margine del convegno organizzato nel suo ateneo dal titolo ‘Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo’.
Per il rettore dell’Università per Stranieri questo è stato un argomento che ha portato a numerose polemiche in estate, a seguito di alcune sue affermazioni sulla giornata del 10 febbraio. E anche questa iniziativa ha generato proteste, soprattutto nell’area del centrodestra. Lega e Fdi hanno chiesto l’intervento del ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa imputando al rettore di Unistrasi “pericolose teorie negazioniste sulle foibe. Montanari però ha contrattaccato: “Che forze politiche provino ad impedire e muoversi contro iniziative scientifiche è di una gravità inaudita, una dimostrazione di profonda inciviltà”.
Ed ha aggiunto: “Chi contesta la doverosa attività di ricerca dell’università è fuori dal progetto della costituzione e dimostra di avere una coscienza totalitaria e non democratica; l’università deve continuare a non farsi intimidire e a svolgere il suo ruolo, se dovesse smettere perché minacciata dalla politica saremmo già in un regime totalitario”. Sulle foibe infine il rettore si è posto una domanda: “Diverse associazioni neofasciste domani si sono date appuntamento a Firenze per celebrare quella giornata; mi domando: è normale che una festa dello Stato venga celebrata da associazioni neofasciste e neonaziste?”