“L’indipendenza del lavoro intellettuale è, evidentemente, proprio ciò che ha scatenato una reazione dimentica del dettato costituzionale che difende la libertà di pensiero, di ricerca e di insegnamento e che assicura alle Università pubbliche l’autonomia necessaria a farne una risorsa per la riflessione libera, indipendente e per un pensiero critico e creativo nei confronti degli ordini costituiti”.
Esprime così, il circolo Anpi di ateneo di Siena, la propria solidarietà al prossimo rettore dell’Università per stranieri Tomaso Montanari “attaccato da più parti, per le considerazioni espresse a proposito dell’uso strumentale di un’evidenza storica, quale quella della repressione anti-italiana nell’Alto Adriatico, semplificata nell’immagine delle “foibe”. Questo è quanto si legge in una nota. Per l’Anpi si parla di “un’evidenza storica inconfutabile ma distorta dai tentativi di spacciarla come contrappeso agli orrori del nazifascismo e, in particolare, dalle reticenze sulle responsabilità originarie dell’occupazione fascista della regione croato-istriano-dalmata” e Montanari “ha richiamato l’attenzione sulla necessità che l’indagine storiografica non sia deviata da finalità propagandistiche e che l’uso pubblico della storia – quale quello della proclamazione della “giornata del ricordo”- debba rispettarne le risultanze effettive”.
Il circolo “sottoscrive quanto riferito dal professor Montanari a proposito della natura implicitamente e costitutivamente antifascista della Università pubbliche quali quelle rinate sotto le tutele della Costituzione-prosegue il testo-, ricordando che se dimissioni debbano essere invocate, sono quelle di chi non ha sufficientemente chiarito le proprie posizioni o i propri sentimenti in merito al fascismo che, nel nostro paese, non è un’opzione politica legittima, ma un reato”.
Il testo si conclude: “Il fascismo deve tornare ad essere oggetto di studio: liberamente interpretabile sotto tutti i punti di vista, ma non può essere la meta di alcuna aspirazione politica, sotto nessuna forma. Questo è ciò che si legge nel patto costituzionale che ci rende cittadini italiani: perciò ogni Università è naturalmente antifascista; l’orientamento antifascista del professor Montanari e dell’Ateneo che lo ha eletto a prossimo Rettore, perfettamente legittimo; da respingere come revanscismo neofascista ogni tentativo di silenziarne le voci”.