Ha fornito diverse chiavi di lettura Pierluigi Piccini, consigliere di Per Siena, su ciò che sta accadendo tra il Comune, il Franci e il Siena Jazz. In una lunga riflessione, pubblicata sul suo sito, Piccini ha fornito una sua spiegazione sul peso che potrebbe avere la diatriba tra una parte del polo museale senese e Palazzo pubblico in vista delle comunali del 2023.
“Siamo ormai in vista delle prossime elezioni, si proprio così e nella stessa maggioranza, al di là dei pronunciamenti di rito, si inizia a pensare che De Mossi non possa essere il loro candidato per il 2023. Questo comporta una reazione solitaria dell’attuale sindaco che anche attraverso le nomine cerca di costruirsi un proprio seguito. Esempio, nella proposta della nuova assemblea dei soci del Siena Jazz il Comune avrebbe sei rappresentanti, la Regione uno e la Jezzistica uno”, scrive Piccini che aggiunge: “poi c’è l’immagine, in mancanza del Palio bisogna pure attirare l’attenzione dei media. Insomma siamo in campagna elettorale. Sono anche curioso di sapere come andranno a finire i ripetuti attacchi fatti dal sindaco a Opera Laboratori, se tanto mi da tanto, finirà a tarallucci e vino, cosa che per una serie di motivazioni mi auguro”.
Infine Piccini tira in ballo la provincia di Siena ed il suo presidente Silvio Franceschelli: “Torniamo al Franci e al Siena Jazz, i contendenti non sono due, ma tre. A questo proposito sarebbe bene che il terzo si svegliasse e cercasse di mettere un po’ di buon senso là dove il buon senso scarseggia”. Ancora Piccini: “se è vero che il conflitto sollevato da De Mossi con la Franci sono i locali, la Provincia essendo la materia di sua competenza chiarisca cosa intende fare magari in una riunione a tre da rendere pubblica. Riunione che male che vada toglierebbe degli alibi e rimetterebbe le questioni nella vera dimensione”.
L‘Ente però, per il consigliere, potrebbe giocarsi anche la sua partita nella querelle Siena Jazz. “La Provincia attualmente e il terzo socio dell’Accademia e lo statuto deve essere approvato con il voto dei due terzi dei soci. Bene, Franceschelli potrebbe esercitare il suo ruolo per mettere le parti intorno a un tavolo e trovare una soluzione concordata. In tutte e due i casi bisognerebbe convincere i soggetti interessati che una via legale, come da alcuni prospettato, sarebbe una sconfitta generale e della città in modo particolare”, conclude Piccini.