“Un atto dovuto e inevitabile, deliberato con l’unico obiettivo di tutelare il Franci e di non compromettere la funzionalità, il regolare avvio del nuovo accademico 2021/2022 e il percorso di statizzazione che consentirebbe all’Istituto di diventare un’istituzione statale”.
Lo si legge in una nota dell’Istituto Franci che comunica che il cda ha detto sì, a larga maggioranza, ad una delibera “per sospendere la richiesta del sindaco di Siena” e “rispondere alla revoca dei locali deliberata dal consiglio comunale il 30 giugno scorso e ribadita dalla diffida con la quale il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, chiede all’Istituto di lasciare i locali di piazza Sant’Agostino entro il 15 settembre prossimo come termine perentorio”. Per l’atto del Franci è arrivato il sì dei componenti del Cda Anna Carli, Antonio Ligios, Luca Rinaldi, Alberto Catto e Vincenzo Piscitelli. Contraria è invece Paola Giusti, rappresentante del Comune.
La richiesta di sospensiva della delibera del consiglio e degli atti che ne sono seguiti “non rappresenta una chiusura nei confronti del Comune, ma un dovere del Consiglio di amministrazione responsabile della tutela dei diritti e degli interessi dell’Istituto-queste le ragioni della decisione-. Perseguire il risultato della statizzazione è un interesse che riguarda il Franci e tutta la città, che vedrebbe affluire sul territorio professionalità, idee e risorse da parte del Governo nazionale. Il riconoscimento di un obiettivo comune è auspicabile che aiuti il mantenimento del confronto in atto, al di là delle dovute iniziative legali. L’auspicato raggiungimento di un soddisfacente e formale accordo tra le parti sottintende il contestuale ritiro degli atti amministrativi che hanno determinato il contenzioso e dell’azione giudiziale ad essi conseguente”.
Nel comunicato il Franci spiega il motivo di questa scelta. “Il rispetto della delibera e della diffida metterebbe ‘per strada’ studenti, docenti e personale dell’Istituto, impedendo e bloccando tutte le attività istituzionali-si legge-. Il consiglio rileva una contraddizione tra la data della diffida inviata dal sindaco e l’apertura di un confronto iniziato solo il 17 agosto da parte dell’assessore Paolo Benini, dopo reiterate richieste della Presidente al primo cittadino fin dal giugno scorso. Un confronto che il consiglio valuta positivamente e che auspica possa proseguire”.
Il testo prosegue con il cda che giudica “problematiche quelle ipotesi di soluzione che implicherebbero, nell’immediato, la messa in discussione di attività formative del Franci o il loro trasferimento in altra sede, data la specifica caratteristica organizzativa del Conservatorio”. Il Franci però chiarisce: “Questa valutazione si accompagna comunque a un impegno nella ricerca di tutte le soluzioni possibili per dare alcune risposte alle esigenze degli studenti del Piccolomini. Le soluzioni – inoltre – implicano il rispetto delle normative riguardanti le scuole di competenza provinciale, che andranno valutate in un confronto che coinvolga anche l’Amministrazione provinciale”.
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