“Rinunciare alla statizzazione, per l’Istituto superiore di studi musicali Franci significherebbe perdere quasi 2 milioni e mezzo all’anno di fondi statali, che già entrano in bilancio, in attesa della formalizzazione del passaggio allo stato”.
Lo ha fatto notare il gruppo politico di Per Siena che ha inoltre annunciato di aver presentato sul tema un’interrogazione nel prossimo consiglio comunale. “Preoccupa, soprattutto, che una delibera del Comune di Siena sia stata sospesa dal Tar e che- si legge in un comunicato-, allo stesso tempo, non si riesca a capire quale sia la reale posizione dell’Amministrazione comunale. La delibera di revoca faceva riferimento alla necessità di spazi per gli studenti del Liceo Classico e Musicale Enea Silvio Piccolomini- proseguono da Per Siena-, poi rivelatasi impraticabile. Se aggiungiamo la posizione deIl’assessore Benini.,è indispensabile che il Comune esprima una posizione netta sulla statizzazione dell’Istituto. Sarebbe anche interessante capire come il sindaco De Mossi intenda superare questo assurdo conflitto istituzionale con il Franci, che non fa bene alla nostra Città e alla sua cultura”.
Ancora da Per Siena: “La disponibilità di ogni genere del Comune è finita. Non daremo nessuna delle garanzie necessarie per il processo di statizzazione”. L’affermazione, è di per sé incredibile: un ente pubblico che vuole penalizzare, rischiando di far chiudere, una prestigiosa istituzione culturale che sostiene direttamente, non si è mai visto. Ma la cosa ancora più grave è che l’amministrazione De Mossi smentisce se stessa: nel suo programma elettorale, l’attuale sindaco prometteva di “valorizzare e statizzare il Franci”.
“Gli elettori, che hanno votato per far crescere la scuola di musica finora sono stati presi in giro-si legge ancora-. Davvero, non ci sono parole per raccontare una vicenda che è partita la decisione del Comune di togliere locali all’Istituto musicale, poi revocata dal Tar della Toscana. C’è una volontà a distruggere che non ha giustificazioni: non sono accettabili ritorsioni che antepongono esigenze politiche al rischio di danneggiare la cultura e l’economia cittadina, di tagliare posti di lavoro. Eppure, il Franci ha sempre evitato contrapposizioni. A riprova, l’annuncio sulla stampa che “il dialogo tra l’istituto e il Comune di Siena prosegue. Il pronunciamento del Tar non rappresenta una chiusura da parte dell’Istituto nei confronti del Comune, ma l’esito di un atto di tutela dovuto dei diritti e degli interessi del Conservatorio”, recita questo il testo della nota.
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