“La decisione del Tar non cambia le carte in tavola. Si tratta soltanto di una sospensiva”, il Franci “sta occupando senza titolo un immobile che non è di sua proprietà” ed ancora “è palese a tutti come e in che modo sia stato deciso di recidere ogni legame con l’amministrazione comunale. Si sbandiera un’autonomia di maniera, strumentalmente invece si porta avanti unicamente una chiara battaglia politica che non guarda alla collettività, ma a interessi di parte”.
Paolo Benini, assessore all’istruzione del comune di Siena. torna sulla vicenda che coinvolge il Conservatorio musicale senese e lo fa dopo la decisione del Tribunale amministrativo regionale di qualche giorno fa. “Le chiacchiere sono tante, ma il dato di fatto è uno: l’istituto Rinaldo Franci è sempre più solo”, afferma il membro della giunge aggiungendo che “a proposito di autonomia rammentiamo al Franci e informiamo anche tutti i cittadini come l’amministrazione comunale abbia fin qui sostenuto concretamente e finanziariamente tale presunta autonomia. E’ una strana visione di autonomia: tra le altre cose il Comune eroga un contributo di 300mila euro all’anno, ma è stato escluso da qualsiasi coordinamento nella gestione amministrativa dello stesso istituto, peraltro previsto dall’articolo uno dello Statuto. Tutto questo è culminato con le dimissioni dei due membri del cda di rappresentanza comunale: il Comune di Siena non è rappresentato in alcun modo all’interno dell’istituto”.
“Per portare avanti il processo di statizzazione – spiega Benini – è necessario invece il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, ma mentre il Comune si è reso disponibile a collaborare a più riprese, dall’altra parte l’atteggiamento è stato l’esatto opposto. Bene: la disponibilità di ogni genere del Comune è finita. Non daremo nessuna delle garanzie necessarie per il processo di statizzazione”.
“Il Comune di Siena – sottolinea ancora Benini – si muove per tutelare la comunità. Abbiamo operato in queste settimane per mettere insieme le diverse istanze del territorio. Abbiamo ricevuto quelle delle famiglie degli alunni del Liceo economico e sociale Piccolomini, costretti ancora a seguire lezioni negli spazi di Montarioso. Spazi che invece potevano essere utilizzati dall’istituto Franci, previo un piccolo investimento per l’insonorizzazione delle aule. Ciò nonostante questa opzione è stata rifiutata. Per quanto mi riguarda, ribadisco, non ci sono più spazi per una mediazione, è l’istituto Franci che dovrà fare i passi necessari a riportare il confronto su ambiti consoni, abbandonando interessi miopi”.
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