Istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” risulta, purtroppo, sempre più di attualità visto che, solo in Italia, ogni giorno sono 89 le vittime di reati di genere.
“Atti persecutori – ha detto l’assessore alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili Clio Biondi Santi – abusi, femminicidi. Le donne subiscono questo. “Un crimine odioso”, così lo ha recentemente definito il premier Mario Draghi. Un crimine aberrante, soprattutto quando consumato in società definite evolute. Civili. Tra queste anche quella italiana. Un’emergenza senza fine che si può combattere solo con la prevenzione. Con azioni di sensibilizzazione capaci di raggiungere ogni fascia della popolazione. Con iniziative e attività che facciano riflettere, che educhino, che portino ad intraprendere un percorso culturale attraverso il quale eliminare ogni pregiudizio di genere”.
Per questo l’Amministrazione comunale di Siena ha dedicato un importante momento di condivisione sul tema all’interno dell’odierna seduta del Consiglio comunale aperto dall’assessore.
“Questa giornata non deve essere una mera giornata spot – ha proseguito -. Ogni giorno va ricordato e contrastato questo fenomeno sempre più esponenziale, che ogni giorno vede aumentare il numero delle vittime. Si deve educare al rispetto e dobbiamo iniziare dalle fasce più giovani della popolazione, così che i giovani, i ragazzi di oggi, diventino gli adulti consapevoli e coscienti di domani”.
E se “in ambito legislativo sono stati fatti alcuni passi in avanti, se vediamo donne ricoprire posizioni apicali in settori storicamente considerati prerogativa maschile, molto ancora rimane da fare, affinché alle donne siano riconosciute le stesse qualità e competenze degli uomini. In un mondo in continua trasformazione e globalizzazione non possono più trovare spazio falsi paradigmi generatori di differenze tra i generi e, soprattutto, di violenze. Non lo permette lo stesso concetto di democrazia moderna”.
Dopo le dichiarazioni dell’assessore Biondi Santi quelle di Giuliana De Angelis, presidente AUSER comunale, che ha informato anche sull’intitolazione: “Parco del rispetto” di un’area verde in viale Avignone, avvenuta ieri, 24 novembre, dove sono stati collocati una panchina e un tavolo di colore rosso realizzati dagli studenti dell’Istituto Professionale “G. Marconi” ed una statua, opera degli allievi del Liceo Artistico “D. Boninsegna” raffigurante una donna vittima di violenza maschile, donati dalla stessa associazione. Presente in consiglio una rappresentanza dei ragazzi delle due scuole: Aldo Pellegrino, Ilaria Ceccherini, Cesare Rossi e Filippo Agnelli, che hanno relazionato sul lavoro svolto, oltre ad esprimere riflessioni sulla Giornata contro la violenza alle donne. L’intervento di Anna Maria Rallo, presidente dell’Associazione Donna chiama Donna, ha poi fatto una panoramica sui dati relativi alle violenze registrate nella città di Siena. A chiusura la proiezione di una serie di immagini inedite sulla realtà delle donne in Afghanistan; l’ascolto di un estratto di un’audizione in Senato di Gabriella Gagliardo, operatrice CISDA (Comitato italiano sostegno donne afghane).
Numerose le iniziative nel cartellone del Comune di Siena che, già dal 14 novembre scorso con lo spettacolo teatrale di e con Serena Dandini, ha aperto la programmazione di azioni tese a sensibilizzare la cittadinanza su questa importantissima tematica che coinvolge le donne di ogni nazionalità e cultura. Per poi proseguire, questo pomeriggio, all’inaugurazione alle ore 16 nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico della mostra di Katia Bassi, Ilaria Di Meo e Sofia Bazzotti “Immagini e parole contro la violenza sulle donne” e all’illuminazione di arancione della Cappella di Piazza del Camp; mentre al Teatro dei Rozzi, alle ore 21, andrà in scena la rappresentazione “Il nome potete metterlo voi” di Mauro Monni, su progetto delle associazioni culturale “Sine qua non” e “Amici della musica”. Uno spettacolo per dire “No” ad ogni violenza contro le donne.