Guida pratica al servizio del vino a casa

Il servizio del vino risponde a certe regole di bon ton che corrispondono ad un vero e proprio galateo. Anche se non occorre essere sommelier, possiamo comunque imparare una serie di consigli, che vi permettono di servire al meglio il vino anche a casa, in occasione delle vostre cene con gli amici.

Qui vi forniamo una piccola guida per i non esperti. Innanzitutto, è bene preparare i vini che andranno ad accompagnare la cena con un certo anticipo; questo per permettere presentarli alla giusta temperatura al momento dell’apertura.

A fare gli onori di casa è sempre il padrone, che serve il primo bicchiere ai commensali. Normalmente il galateo richiede che si versi stando in piedi al lato destro dell’ospite, versandolo con l’etichetta rivolta verso la persona (che così può vedere di che vino si tratta). Nel servirlo, è bene evitare di far cadere la goccia; per questo possono aiutare dei dropstop, in mancanza anche un tovagliolino.

Si comincia dalle signore in ordine di anzianità e l’ultimo calice ad essere versato è quello del padrone di casa. Se ci sono più bottiglie da gustare, è preferibile iniziare da quello più leggero e più giovane, per poi passare al vino più corposo, intenso o magari invecchiato. (Es. iniziate da un Prosecco come aperitivo e poi passate ad un Rosso di Montepulciano, per poi concludere con un Chianti Classico Gran Selezione). Il vino va servito in calici trasparenti, che ne possano mostrare i colori, ed esaltare i profumi: di solito le bollicine nella coppa o nel flûte, i bianchi nei calici più stretti, i rossi nei baloon.

Una volta che il vino sarà versato nel vostro bicchiere, si prende il calice dallo stelo e prima di berlo si annusa e poi assaggia (se volete esaltarne i profumi potete tentare di imprimere una leggera rotazione al liquido dentro al bicchiere). Come brindisi è molto più elegante dire “Alla Salute” guardandosi negli occhi anziché “Cin Cin”. Curiosità: si può “mischiare” il bianco con il rosso? Si possono bere tutti i tipi di vino, l’importante è seguire una linea crescente, cioè da quello più giovane a quello più maturo. Se state male non è certo perché avete “mischiato” il bianco con il rosso, quanto piuttosto perché il vino non era di buona qualità!

Stefania Tacconi