Il suo nome è Vignoni Alto, meno conosciuto del famoso Bagno Vignoni ma anch’esso di una bellezza stravolgente. Le origini di Vignoni risalgono all’ XIesimo secolo, quale possedimento dell’Abbazia di S.Antimo. Nella prima metà del secolo successivo fu dei Tignosi di Rocca d’Orcia, ma il potere di Siena avanzava già le sue pretese, tanto che nel 1207 Vignoni figurava fra le terre obbligate al versamento di una imposta straordinaria. Tuttavia nel corso dei secoli XIII-XVI Vignoni, ed il vicino Bagno Vignoni, continuarono a sfuggire al controllo senese, passando dalla famiglia dei Tignosi a quella dei Salimbeni. Solo alla fine del 1300 Siena riuscì ad impadronirsi del castello e di Bagno Vignoni. Nell’attuale borgo fortificato si può ancora notare una torre, ora mozzata, dotata di una forte e ampia scarpatura e sormontata da un redondone e alcune finestrelle. Questo era il mastio, cuore del fortilizio. Anche una delle antiche porte di accesso al recinto murato è ancora perfettamente intatta, accanto alla chiesa di San Biagio. Fuori dalla porta la vista sulla Val d’Orcia è mozzafiato. Sulla sinistra svetta il campanile a vela della chiesa e sulla destra il tratto meglio conservato delle mura, con la torre d’angolo, realizzata con le stesse caratteristiche del mastio.
Articolo e foto: Gabriele Ruffoli