“Abbiamo fatto dei passi in avanti a livello economico, ma non nella politica estera e nella difesa. La Francia dovrebbe mettere il diritto di veto che ha al consiglio di sicurezza Onu e l’arma nucleare a servizio dell’intera Europa. Guadagnerebbe lei e guadagneremmo noi”.
Romano Prodi interviene così a margine di “Siena third conference on the future of Europe” alla Certosa di Pontignano. Il futuro comunitario si discute in una tre giorni che si sviluppa su 4 focus. I gruppi di lavoro affronteranno argomenti come l’autonomia digitale dell’Europa e i nuovi meccanismi per rendere le istituzioni comunitarie più vicine ai cittadini. Logicamente molto spazio sarà dedicato agli effetti che potrebbe portare il conflitto in Ucraina alle politiche comunitarie di difesa, allo sviluppo del green new deal e sull’energia.
Argomenti questi su cui si è speso anche l’ex-premier “Se l’Europa non si muove subito per completarsi è finita…”, ha affermato Romano Prodi. Per la guerra in Ucraina “abbiamo dimostrato di avere preso la direzione giusta-ha continuato-: nella reazione all’aggressione fortunatamente siamo andati insieme”. Ma, ha aggiunto Prodi, “quando si tratta di seguire una politica energetica, ognuno va per conto suo. Questo ci demolisce. Nella pace, che è la prima cosa che dobbiamo cercare, siamo quasi inesistenti perché non abbiamo la forza di far valere il nostro punto di vista. Ad ora siamo residuali, ma se ci mettiamo insieme sono residuali gli altri”.
Prosegue Prodi: “Sull’energia in questi giorni si è detto che siamo dipesi troppo dai russi. Però quando venivano fatte le analisi di rischio tutti dicevano che con i russi si potesse essere più tranquilli che con l’Algeria o la Libia, dove c’erano tensioni politiche maggiori. Alla fine quando si dipende si dipende-ha concluso-. Non bisognerebbe mai avere un padrone, e invece noi con la politica energetica sciagurata dipendiamo sempre di più”
E sempre restando sul tema della Ue “abbiamo fatto dei passi in avanti a livello economico, ma non nella politica estera e nella difesa. La Francia dovrebbe mettere il diritto di veto che ha al consiglio di sicurezza Onu e l’arma nucleare a servizio dell’intera Europa. Guadagnerebbe lei e guadagneremmo noi”, dice Prodi. Per le politiche di difesa, ha aggiunto, “dovremo fare come con l’euro dove non tutti ci stanno ma sono solo 19 paesi su 27. Nella Difesa dovremmo fare altrettanto: Francia, Italia, Germania e Spagna dovrebbero formare il primo nucleo e poi le altre nazioni si aggiungeranno subito”. Il voto all’unanimità del Consiglio Ue è “ridicolo- ha proseguito Prodi-, se non decade quello… Come facciamo ad amministrare un Continente all’unanimità? Non facciamo scherzi”
La chiosa è una considerazione sulle alleanze per le prossime elezioni in Italia: “Bisogna creare un’alleanza riformista grande che si prepari a governare il Paese. Credo che l’ Italia debba tornare ad essere un Paese in cui una coalizione conservatrice ed una riformista si contendono le elezioni e si alternano al potere”.
MC
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