Il nuovo Museo dell’Archeologia Ranuccio Bianchi Bandinelli diventa luogo di promozione culturale

Non solo luogo di conservazione del patrimonio archeologico della cittaÌ, ma luogo in cui si racconta la storia della cittaÌ, l’evoluzione di Colle di Val d’Elsa e dell’ambiente in relazione con l’uomo. Un vero e proprio percorso di visita che, attraverso i reperti, accompagna il visitatore nella storia del territorio e della città di Colle di Val d’Elsa.

E’ stato approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo del nuovo Museo dell’Archeologia Ranuccio Bianchi Bandinelli. Un intervento del valore complessivo di 250 mila euro, finanziato con risorse proprie dal Comune e che ha preso vita, come idea progettuale, in seguito ad di ristrutturazione per l’adeguamento alle norme sull’accessibilitàÌ e la manutenzione straordinaria consentendo una nuova valutazione della funzione del museo. Il Museo dell’Archeologia è luogo di conservazione, un punto di riferimento per gli studi di etruscologia in Etruria settentrionale, avendo ricevuto ambiti riconoscimenti, come quello di Museo Territoriale nel 1990 e, dal 2012, Museo di rilevanza regionale.

“Una valutazione piuÌ ampia mostrava che l’utilizzo della struttura come semplice museo non rendeva ragione della lunga storia dell’edificio, della funzione di polo di attrazione della cittaÌ e, soprattutto, delle nuove istanze legate alla valorizzazione e alla divulgazione dei beni culturali. Nel percorso non si parlava affatto, se non incidentalmente, della ricca storia dell’edificio, che, in ultima istanza, eÌ storia della cittaÌ stessa di Colle di Val d’Elsa, del Comune fin dalla sua formazione. Anche le Stanze della Memoria illustravano solo una parte del complesso carcerario, limitando la visita alla sala cella accessibile. Per questo eÌ stato studiato un nuovo percorso di visita che valorizzi tutti questi aspetti” sottolinea il sindaco Alessandro Donati. “In questi anni di progettazione – conclude l’assessore ai lavori pubblici Stefano Nardi – sono stati acquisiti i pareri da parte della Soprintendenza di Siena sia sul nuovo progetto espositivo che per la tutela dell’edificio, degli affreschi e delle decorazioni sulle pareti presenti all’interno del Palazzo Pretorio. L’intervento si aggiunge a quelli già effettuati sul Museo San Pietro per la manutenzione del tetto e della centrale termica e all’allestimento del Museo del Cristallo”.

“Il Museo Archeologico è sempre stato un punto di riferimento per la Comunità Scientifica e per le scuole del circondario – afferma Giacomo Baldini, Direttore dei Musei Civici di Colle – Fu fortemente voluto dall’Amministrazione di Colle nel 1972 (nacque nel 1976 come Antiquarium) e dalla Comunità, per tramite del Gruppo Archeologico Colligiano. Dopo la riapertura del 1990, nessun intervento significativo alla struttura e al percorso era stato fatto. Ma ora, nel nuovo percorso di visita, saranno valorizzati i ritrovamenti più recenti, dando anche una lettura storica di quelli passati. Un nuovo contributo significativo alla valorizzazione e sostenibilità del sistema Colle Musei e un nuovo importante passo verso la restituzione alla Comunità del proprio patrimonio, del proprio senso di appartenenza, nell’ottica del principio di Comunità Patrimoniale sancito dalla Convenzione di Faro”.

Una idea totalmente nuova, che abbandona il “clichè” di puro “museo etrusco”, per abbracciare la visione del museo che racconta la straordinaria storia della cittaÌ e del territorio, non attraverso una mera rassegna di preziosi reperti, ma prediligendo un percorso di esperienziale, fatto anche di piccoli segni che l’ospite dovràÌ ricomporre affinché anche la visita si trasformi in una immersione culturale ed educativa. Il nuovo progetto valorizzerà anche il Palazzo Pretorio, non più solo un contenitore, ma monumento da comprendere ed apprezzare.