“Stiamo lavorando al massimo per contenere il dilagare del contagio, ma ogni sforzo sarà vano se disattendiamo le norme indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e se ognuno di noi non fa appello al proprio senso civico e di responsabilità”. Sono queste le parole scelte dal sindaco di Chiusi Juri Bettollini impegnato h24 nell’applicare tutte le misure possibili e necessarie per arginare il diffondersi del virus nella propria città, che attualmente conta undici casi positivi al tampone del Covid-19 e oltre cento persone in quarantena preventiva perché aventi avuto contatti stretti con le persone che hanno contratto il virus.
“Nella nostra città, come del resto in tutta Italia, la situazione è in continua evoluzione e come amministrazione continueremo, in linea con le direttive del Governo, ad applicare con rigore scrupoloso tutte le indicazioni che ci vengono date dagli organi competenti. L’unico modo che abbiamo per superare la preoccupazione di questi giorni è quello di dimostrare di essere una comunità in grado di seguire le regole e per questo invito tutte le persone, che non hanno necessità impellenti, a rimanere a casa e nel caso di sintomi influenzali a chiamare il proprio medico di base senza allarmarsi e soprattutto senza andare al pronto soccorso. Rivolgo inoltre un grande appello alla responsabilità e al senso civico verso tutti i gestori di attività di somministrazione di cibo e bevande per far rispettare la distanza di sicurezza ai propri clienti. Adesso è il momento di comprendere che è necessario limitare un po’ la libertà personale a cui tutti siamo abituati per uno scopo più grande che è quello di permettere a chi sta lavorando per fermare il contagio di fare bene il proprio lavoro senza ulteriori difficoltà da gestire”.
“A questo proposito – afferma il sindaco di Chiusi – il primo grande grazie lo rivolgo a tutti i medici, infermieri, personale sanitario e delle associazioni di volontariato che in questi giorni sono chiamati ad uno sforzo enorme verso il quale tutti noi siamo in qualche modo debitori. Allo stesso modo ringrazio anche gli agenti delle forze dell’ordine di ogni ordine e grado impegnati ad assicurare il rispetto delle norme nonché i nostri dipendenti comunali che stanno lavorando con grande disponibilità, senso di sacrificio e ben oltre le normali mansioni richieste. Non posso nascondere che anche io sono preoccupato per le prossime evoluzioni che ci possiamo attendere, ma al contempo sono consapevole che è necessario mantenere il sangue freddo e ragionare con razionalità per il bene nostro e soprattutto dei nostri genitori e nonni che, come sappiamo, sono i soggetti più a rischio. Proprio per questo a Chiusi, oltre a tutte le misure già prese, è in corso una campagna informativa a cura della polizia municipale per sensibilizzare al rispetto delle misure igienico-sanitarie e controllare che bar, ristoranti e tutte le attività commerciali rispettino le misure per il contrasto del diffondersi del virus Covid-19. Per quanto riguarda, invece, gli uffici comunali invitiamo i cittadini a preferire i contatti telefonici o via email, reperibili sul sito del Comune. Qualora invece ci siano necessità urgenti l’accesso ai singoli uffici sarà contingentato a una persona alla volta. Inoltre, è sospeso il ricevimento al pubblico di sindaco e giunta che rimangono a disposizione della cittadinanza tramite cellulare e email. Come stiamo facendo, ormai da una settimana, continueremo ad informare i cittadini quotidianamente e con ogni nostro mezzo a disposizione e sono confortato dal poter dire che tutte le persone che a Chiusi hanno contratto il virus al momento stanno bene e sono relativamente tranquille considerata la situazione. Discorso, naturalmente, a parte per il caso ricoverato alle Scotte che è sicuramente più delicato e al quale inviamo il nostro abbraccio più forte. Sono certo che nel lasso di poco tempo la situazione tornerà alla normalità, ma adesso dobbiamo dimostrarci una vera comunità che guarda agli interessi collettivi prima ancora che a quelli personali; gli italiani devono aiutare l’Italia e il primo passo è quello di avere fiducia nelle istituzioni e negli operatori scientifici che lavorano senza sosta per il bene di tutti”.