il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Siena, come in tutta Italia, sarà nuovamente in sciopero per la terza volta.
In un anno e mezzo i sindacati, in modo unitario, ricorrono alla massima espressione di mobilitazione, alla quale i lavoratori e le lavoratrici hanno già dimostrato di aver dato forte partecipazione.
“A distanza di 6 anni dalla sua istituzione come agenzia autonoma dal Ministero del Lavoro, l’Ispettorato, che avrebbe dovuto razionalizzare le risorse sulla vigilanza in un unico ente per contrastare la strage perenne delle morti, lo sfruttamento, il lavoro clandestino e quello nero, – spiega la FP CGIL di Siena – continua a non avere destinazione di risorse necessarie per il suo funzionamento, nonostante un attivo di 214 milioni di euro in bilancio, mancando di una vera autonomia organizzativa e finanziaria che lo renda efficace ed in grado di rispondere alle crescenti richieste dell’utenza e di un mercato del lavoro sempre più precarizzato”.
“Dopo gli scioperi dello scorso anno il Governo continua ad essere sordo ad ogni richiesta, nel frattempo l’Ente, di fatto soggetto ad un dumping contrattuale ‘di Stato’ e ormai noto per essere l’Amministrazione meno remunerata del comparto, – aggiunge il sindacato – subisce un continuo, lento ed inesorabile svuotamento di personale, considerate anche le responsabilità elevate in carico ai lavoratori”.
“La Cgil di Siena e la Fp Cgil, da sempre impegnate nella difesa dei diritti dei lavoratori e nel contrasto agli infortuni e morti sul lavoro, – prosegue la sigla sindacale – sostengono con convinzione la mobilitazione dei lavoratori dell’INL territoriale. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è un presidio statale che dovrebbe rappresentare uno strumento di contrasto ad una pratica ormai diffusa, anche nei nostri territori, di tentativi di sfruttamento e abbassamento delle condizioni contrattuali di lavoro. Riteniamo che sia di fondamentale importanza dotare questo Istituto degli strumenti economici ed organizzativi adeguati per il contrasto ad una piaga sociale che produce ogni anno in Italia centinaia di morti e migliaia di feriti sul lavoro, di cui 3 decessi e circa 1040 infortuni nel 2023 nel nostro territorio, a causa della dilagante inadempienza e bassa cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro, o peggio ancora, per la clandestinità in cui operano alcune aziende o cooperative fittizie”.
“L’ITL di Siena dispone attualmente di un organico di 20 unità di cui solamente 10 Ispettori su tutto il territorio provinciale – denuncia la Fp Cgil – a fronte di una presenza di circa 27.000 aziende. Non c’è più tempo da perdere: le lavoratrici e i lavoratori chiedono da tempo di essere posti nelle condizioni di potere svolgere al meglio il proprio importante ruolo istituzionale, di rendere l’Ispettorato quel fondamentale presidio pubblico di vigilanza e di garanzia dei lavoratori e dei cittadini. Mancando una forte e strutturata presenza statale nell’ambito della sicurezza e tutela del lavoro è altrettanto difficile pensare che lo stesso possa essere quel centro di garanzia costituzionale a tutela dei lavoratori, soprattutto di quelli in condizione di maggiore fragilità contrattuale”.