Toscana

La “capacità reattiva” delle destinazioni turistiche in Toscana

Siamo gente davvero strana: chiediamo giustamente di avere “i dati” sul turismo, come strumento necessario per impostare e verificare le strategie di enti pubblici ed operatori privati, ma quando i numeri escono, pochissimi si prendono la briga di leggerli, capirli ed utilizzarli.

L’ho scritto in passato e lo ripeto volentieri anche oggi: gli studi dell’Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana) offrono sempre analisi accurate ed interessanti, ma che non trovano adeguato spazio nel dibattito pubblico sul turismo.

L’ultima nota congiunturale (disponibile qui) ne è un ulteriore esempio. È dedicata ai primi otto mesi (gennaio-agosto) del 2021 e si basa sul concetto di “capacità reattiva” delle destinazioni turistiche toscane, dopo il crollo dei flussi registrati nel 2020 per l’arrivo della pandemia di Covid-19. Un concetto quello della “capacità reattiva” di una destinazione che dovrebbe valere non solo di fronte a crisi di questa gravità, ma anche di fronte ai cambiamenti di abitudini e gusti che periodicamente investono il mondo del turismo.

L’Irpet ci dice che in Toscana questa “capacità reattiva” è stata del 25%: “Mentre nei primi 8 mesi del 2020 si verificano perdite pari a circa il 55.2% delle presenze turistiche nel rispetto allo stesso periodo del 2019, nei primi 8 mesi del 2021 si registra un rimbalzo pari a circa il +25% rispetto agli stessi 8 mesi del 2020. Il rimbalzo, dopo la debacle del 2020, è ancora più rilevante se lo si osserva nei mesi chiave della ripresa – da maggio ad agosto – ed è pari al +43.4%”. E inquadra correttamente la narrazione sul fatto che quest’anno si sia registrato un mese di agosto con il record assoluto di presenze turistiche: “Confrontandoci con il 2019, si resta comunque sotto del 44% se consideriamo i primi 8 mesi del 2021 e del 32% se si considerano i mesi da maggio ad agosto”.

Poi ci sono i dettagli per singoli segmenti di mercato (il mare ha avuto una ripresa migliore delle città d’arte), per tipologia ricettiva (agriturismi e campeggi recuperano più degli hotel 4 stelle), per ambito turistico (Valdichiana senese, Valdelsa Valdicecina, Arezzo, Terre di Siena vanno meglio della media regionale).

Ecco, adesso è proprio sul concetto di “capacità reattiva”, che si dovrebbe impostare il lavoro di ciascun per affrontare un 2022 ancora segnato dalle incertezze legate al contenimento del Covid-19, ma che si auspica comunque in crescita.

Roberto Guiggiani

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