E’ stata presentata nell’aula magna dell’Itis di Arezzo l’edizione 2021 del progetto “La cultura del dono” che coinvolge gli studenti di dieci istituti superiori delle provincia di Arezzo, Siena e Grosseto. Dopo lo stop dovuto alla pandemia il percorso di educazione e sensibilizzazione riparte in presenza con un programma ambizioso e intenso.
“Molte malattie croniche irreversibili come le gravi epatopatie, o l’insufficienza renale cronica, le gravi cardiopatie o alcune neoplasie della linea ematologica, hanno come unica opzione terapeutica il trapianto – dichiara la dottoressa Lara Entani Santini, direttore Uosd Coordinamento locale donazione e trapianti della Asl –. Ma non vi è trapianto senza donazione ed è per questo motivo che è importante rendere la popolazione sempre più consapevole dell’importanza di questo percorso. Questo progetto, voluto dall’Organizzazione toscana trapianti e recepito dalla nostra Azienda, non solo ha la finalità di diffondere e sostenere la cultura della donazione in ambito scolastico, sensibilizzando i ragazzi sull’importanza del ‘dono’, ma anche lo scopo di fare prevenzione sostenendo stili di vita salutari”.
“È un percorso al quale teniamo particolarmente – dichiara la dottoressa Paola Pedani Po del settore aziendale Educazione alla salute –. In questa fase saranno dieci le scuole superiori coinvolte, distribuite tra Arezzo, Siena e Grosseto. Centinaia di studenti e decine di insegnanti che seguiranno il progetto attraverso incontri e approfondimenti che termineranno con la realizzazione di un prodotto educativo e informativo, che sarà scelto proprio dai ragazzi. Oggi abbiamo avuto l’occasione di vedere un video prodotto nel corso della precedente esperienza che ci ha colpito molto, per la freschezza e la spontaneità con la quale gli studenti hanno affrontato un tema così delicato. Questo progetto non è importante solo perché va a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di queste tematiche, ma soprattutto perché dà modo a tanti giovani di comprendere al meglio il valore della prevenzione. L’obiettivo vero è quello di ridurre la domanda di trapianti, vorrebbe dire che molte più persone hanno stili di vita più responsabili”.
“Nel 2020 in Italia – prosegue la dottoressa Entani – l’attività di donazione e trapianto è continuata grazie alla generosità di molte persone e alla professionalità dei sanitari che costituiscono la Rete trapianti, permettendo di operare in tutte le fasi del percorso, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Nel panorama italiano la Toscana è tra le Regioni più virtuose con un alto numero di donatori effettivi pari a 46,1 per milione di persone (media italiana del 20,2 per milione di persone), ma i pazienti in lista di attesa sono ancora un numero elevato e le richieste di trapianti sono nettamente superiori alle disponibilità degli organi donati. A livello di Asl Toscana sud est il percorso di donazione organi e tessuti è attivo già da molti anni, inoltre dal 2018 nei pronto soccorso di Arezzo e Grosseto si è aggiunto anche il percorso di donazione di polmone da donatore a cuore fermo, in accordo con quanto previsto a livello regionale”.
A seguire il progetto saranno un medico e un infermiere del coordinamento locale per ogni territorio interessato:Arezzo – dottor Michelangelo di Schiena coadiuvato dall’infermiera Maricica Iacobov; Grosseto – dottoressa Lara Entani Santini coadiuvata dall’infermiera Giovanna de Maria; Nottola – dottor Roberto Randellini coadiuvato dall’infermiera Daniela Scalici; Campostaggia – dottoressa Laura Savelli coadiuvata dall’infermiera Elisa Barneschi
Il personale infermieristico è coordinato dalla Po Graziana Carotti e il personale referente per l’Educazione alla salute nell’Asl Toscana sud est: Paola Pedani, Renzo Paradisi, Silvia Toschi.Donare è un atto di generosità, un atto di fiducia verso gli altri e verso la vita, un atto di grande civiltà. La donazione è un atto gratuito, volontario e anonimo.