“Basta un giorno di vento e foglie, che il fosso si intasa e dal campo arriva un’ondata di acqua e fango”, questa la denuncia dei residenti di Costafabbri, (Strada degli Agostoli) che in un comunicato hanno avvertito che la loro zona è sotto “rischio allagamenti costante”.
Gli abitanti fanno inoltre sapere che “vivono con ansia ogni giornata di maltempo, svegliandosi di notte o tornando presso le loro abitazioni ogni volta che piove. Pur non essendo loro competenza, ieri notte si sono precipitati anche i Vigili del fuoco – si legge-, i quali non hanno potuto che constatare la presenza di un irraggiungibile intasamento delle tubature “tombate” al di sotto del marciapiede che costeggia la strada comunale. Dunque l’allagamento, al momento, è soltanto rimandato. Risolta questa, i cittadini chiedono chiaramente un intervento definitivo, risolutivo, che tarda ad arrivare”. I residenti chiedono l’intervento definitivo da parte del Comune. Intervento sottovalutato o rinviato negli anni.
La lettera di una cittadina: “Ad ogni pioggia temiamo di essere invasi dal fango”- Nel testo del comunicato è contenuta anche la lettera di una cittadina che vive in questa zona. “Immaginate, ad ogni pioggia un po’ più prolungata o battente – e ultimamente sono quasi tutte così – di temere che la vostra casa venga invasa da un fiume di fango e che il livello al suo interno possa salire ben oltre i settanta centimetri. È quello che è successo due volte nel giro di quattro anni in alcuni appartamenti e garage di Costafabbri. Tra questi, il mio.”, esordisce così.
“A causa del maltempo, dicevo. Non solo con le cosiddette ‘bombe d’acqua’, ma anche con la pioggia continua e costante, che dura per ore oppure anche solo un’interminabile mezz’ora. La variabile che può portare all’allagamento è lo stato di pulizia di un fosso di canalizzazione dell’acqua piovana, che costeggia la strada comunale, il quale si trova al di sopra degli appartamenti e dei garage in questione, separato dagli stessi da un campo in pendenza – continua-. Nelle due volte in cui gli appartamenti e i garage sono stati allagati, una pioggia forte e insistente aveva buttato giù foglie e legni e li aveva trascinati nel fosso: i detriti hanno poi ostruito il lume del condotto attraverso cui il fango sarebbe dovuto defluire e arrivare al sistema fognario sotterraneo. Non trovando altro sfogo, il livello del fango si è alzato fino a tracimare oltre gli argini del fosso e ha inondato il campo sottostante. Il fiume di fango, continuamente alimentato dalla piena del fosso e dalla pioggia stessa che continuava a cadere, ha raggiunto a velocità crescente il giardino del primo degli appartamenti al di sotto del campo e lo ha allagato: attraverso le porte e le porte-finestre, il fango è entrato nella prima casa. Seguendo un altro percorso, il fiume di fango ha poi saltato il dislivello tra il campo e i garage sottostanti e ha rapidamente invaso lo spazio di manovra delle macchine-prosegue-. Noi vicini eravamo affacciati alle finestre, ad assistere inermi a quell’ondata di fango e foglie che stava velocemente guadagnando centimetri. Io sono scesa nel mio garage e ho visto della fanghiglia marrone penetrare dalla guaina alla base della porta basculante ed espandersi a macchia d’olio, coprendo in fretta le mattonelle e arrivando agli oggetti e i mobili accatastati. Il livello del fango dentro il mio garage si alzava: io assistevo impotente, mentre fuori il fiume di fango cresceva senza sosta e la pioggia continuava a cadere. Alla fine, il fango ha occupato il mio garage raggiungendo un livello di oltre settanta centimetri e facendo migliaia di euro di danni, come del resto è successo anche ai miei vicini”, scrive ancora.
Il messaggio della signora continua: “Dopo i due allagamenti, ci sono state varie lettere e telefonate al Comune, alle rispettive compagnie assicurative e agli uffici del Consorzio Bonifica. Ho sempre apprezzato la gentilezza (e ne ho trovata, fortunatamente) di chi mi ha risposto, mostrando comprensione e volontà di dare un aiuto. Ho scritto questa lettera, stremata, dopo che stanotte l’ennesima innocua pioggia avrebbe potuto causare un altro fiume di fango e arrivare alle mie cose e a quelle dei vicini. Anche stavolta la misura del fosso era già colma, ma fortunatamente, ad un certo punto, ha smesso di piovere. Non posso non ringraziare l’operatore del Comando dei Vigili del Fuoco che in nottata ha accolto la mia richiesta d’aiuto e, nonostante non fosse assolutamente loro competenza, si è messo una mano sul cuore e ha inviato una camionetta per far ispezionare il condotto e liberarlo – sottolina-. Dunque, immaginate l’attesa impotente ad ogni pioggia un po’ più intensa e il timore che un fiume di fango arrivi a cascata davanti al vostro garage e lo allaghi a suo piacimento”.