Una passione che si snoda in quarant’anni di storia ed in tre generazioni: è quella che la famiglia Fedolfi di Montalcino prova verso il rally. Andrea, Nicolò e Alessandro correranno a ottobre il Rallylegend di San Marino.
Andrea, che è il nonno ed ha 74 anni, ad ora è il pilota più anziano mentre suo nipote Alessandro, 21 anni, è l’iscritto più giovane nella competizione che si terrà nella Repubblica del monte Titano. Per Alessandro inoltre è anche l’esordio e guiderà un’auto bianconera, che ricorda i colori della Balzana di Siena, listata dal tricolore italiano.
È lui, contradaiolo dell’Aquila e membro di una famiglia che possiede una delle più antiche Enoteche di Montalcino, racconta insieme a suo padre Nicolò, che invece appartiene al quartiere Ruga della Sagra del Tordo, come è nato e si è sviluppato l’amore per i motori. “La mia prima foto, avevo tre mesi, è stata scattata mentre ero sopra ad una Lancia Delta…Questa è una cosa che in famiglia ho sempre respirato nell’aria – spiega-. Fino a qualche anno fa ho seguito mio babbo e mio nonno come loro assistente ed ho visto le gare come semplice spettatore. Ora invece sono sia spaventato che felice e spero di potermi divertire quando sarò alla guida”.
Quello del rally di San Marino “è un evento molto seguito e lì ritroveremo tanti amici – dice invece Nicolò-. Non è facile riuscire ad avere famiglie che riescono ad avere la stessa passione ma noi ci siamo riusciti. I motori poi sono una cosa che vogliono vedere le persone in faccia”. Bisogna dire che l’ambiente dove i Fedolfi vivono li aiutati ad alimentare l’amore verso le quattro ruote: c’era un periodo dove a Montalcino, oltre che per il Brunello, era famosa per ospitare il Rally Sanremo.
“Erano i test ufficiali per il campionato del mondo – precisa Nicolò-. Lì ho potuto conoscere altri appassionati di questo sport. Le auto poi scattavano sui percorsi di terra e si facevano nere per poterle andare a vederle”. È stato proprio Nicolò, tra l’altro, a voler ricreare una gara simile nel Comune situato in Val d’Orcia: “Prima ho iniziato con il Tuscan rewind insieme ad altre persone. Ma durante gli anni mi sembrava che questa competizione stesse prendendo una forma troppo ‘regionale’ – continua-. Io invece preferivo mantenere il tragitto storico di quella che era la Sanremo”. Così lo scorso anno è stato dato vita al Rally del Brunello, che fa sfrecciare i veicoli tra i filari ed i cipressi. “Sono ripartito da zero con l’organizzazione ed ho collaborato con il Consorzio del Brunello per legare questa corsa al nostro territorio”, spiega ancora Nicolò.
La passione per questo sport però non si ferma qui e si coniuga ad un altro amore che la famiglia Fedolfi prova: quello verso le Lancia Delta. Tutto nacque quando un collezionista giapponese decise di scambiare le sue due Yamaha con le Lambretta che possedeva Nicolò: “Abbiamo deciso di rivendere quelle moto per avere una base economica e poter comprare queste auto che, qualche decina di anni fa, costavano veramente poco – conclude-. Adesso posseggo oltre cinquanta Lancia tra cui una che fu guidata da Carlos Sainz ed una che era di Zanardi. Proprio il giorno in cui ebbe l’incidente sarebbe dovuto venire a firmarmela e mi dispiace per quanto gli è accaduto…”.