“Nel futuro che vogliamo costruire insieme la prevenzione è il presupposto perché se funziona tende a eliminare un problema. Purtroppo, a volte, ci scordiamo che questa esiste e quando andiamo a rimodellare i piani economici tendiamo a ridimensionarla”. La ‘lezione’ di Silvio Brusaferro si conclude con uno guardo alla sanità dell’Italia che verrà.
Il presidente dell’Iss stamani è intervenuto in collegamento ad un convegno su Covid e Long Covid organizzato dall’Ordine dei medici di Siena ed ha ‘spezzato’ la sua riflessione in tre argomenti: il ruolo del suo Istituto tenuto durante la pandemia, la sfida alla pandemia stessa ed appunto la sanità del futuro.
“La prevenzione è il presupposto per costruire la casa della salute, questo è l’insegnamento – prosegue Brusaferro -. Occorrono quindi sempre più strumenti che devono andare in rete e che per la salute devono partire dall’autorità sanitaria locale che è il luogo dove si incontrano i bisogni dei cittadini. La sfida è importante e l’ arco di tempo è relativamente stretto ma dobbiamo impegnarci per il futuro del nostro paese e dei nostri giovani”. Sull’evoluzione del contagio invece “siamo in una fase in cui c’è una crescita della circolazione che sta caratterizzando tutta l’Europa”, ma “la crescita in Italia è un po’ più contenuta”. Infine c’è il Long Covid che “è ancora oggetto di studio. Dobbiamo essere attenti e preoccupati ma si sta creando una rete di medici che sta seguendo questo fenomeno”.
Prima di Brusaferro è intervenuto l’altro ‘ospite d’eccezione’ della giornata: Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. “La nostra professione è un punto di riferimento essenziale”, ma “i minori investimenti in sanità ci hanno portato a una situazione difficile che, con la pandemia, ha fatto scoppiare la contraddizione di un sistema che vede il numero dei medici inferiore a quello che dovrebbe essere”, ha esordito così il presidente aggiungendo che adesso in Italia “la quarta ondata sta facendo salire i contagi”, fortunatamente però “a questo non si associa il picco di mortalità e ricoveri avvenuti nello stesso periodo del 2020- spiega-. Oggi siamo capaci di affrontare la situazione in modo più appropriato”. Per Anelli la terza dose di vaccino “rimane un punto strategico fondamentale per affrontare la diffusione del contagio”, mentre l’obbligo vaccinale per il personale sanitario “ci consente di svolgere la professione in sicurezza”.
Ad aprire i lavori del convegno odierno è stato il presidente dell’Ordine dei medici senesi Roberto Monaco: “Questa è la ripartenza dei nostri convegni -ha sottolineato-. Ripartire da qui significa dare garanzia ai nostri cittadini, significa dare competenze”. Dopo di lui è stato il turno del Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati (l’Ateneo ha ospitato l’evento ndr.) che ha ringraziato il personale sanitario per il loro lavoro svolto durante la pandemia ed ha ricordato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul “referendum” dei vaccini “vinto 9 a 1 dalla scienza in Italia”.
Simone Bezzini, assessore regionale alla sanità, ha invece rivendicato i risultati ottenuti in Toscana in termini di adesione alla campagna vaccinale, sostenendo anche che “la fatica, in termini di somministrazioni, pagata nei mesi iniziali ha dato i suoi frutti. La scelta di un modello multicanale, con la collaborazione di medici di medicina generale, pediatri, farmacie, volontariato, ha aiutato ad avvicinare persone che forse non si sarebbero andate nei grandi hub”.
Marco Crimi