La strada del Cipressino, che collega l’Amiata alla Due Mari tramite lo svincolo Paganico nord, insieme a un tratto della Sp26 di Arcidosso, diventa strada regionale. Si tratta, in tutto di oltre 31 chilometri di tracciato (circa 26,95 chilometri del Cipressino e 4,095 km della Sp26). La nuova classificazione è stata presentata ieri dal presidente della regione, Eugenio Giani, insieme all’assessore alle infrastrutture e mobilità, Stefano Baccelli, al presidente della provincia di Grosseto. Francesco Limatola. e ai sindaci dell’area. Presente anche l’assessore Leonardo Marras. La Giunta di palazzo Strozzi Sacrati ha già dato il via libera all’operazione, ma occorre ancora il passaggio della delibera in Consiglio regionale, mentre la quarta commissione ha già deliberato mercoledì.
“Questa strada ha un’importanza regionale – ha spiegato il presidente Giani –, è il collegamento che dal versante dalla E78 arriva ad Arcidosso e costituisce l’asse di collegamento che vogliamo adeguare perché diventi più veloce, più sicura e avvicini l’Amiata grossetana e senese a tutta la Toscana. Quando il progetto che abbiamo impostato sarà completato, e che ha 65milioni di euro supportati dal Fondo di sviluppo e coesione, il Cipressino cambierà volto. Con la nostra direzione regionale, pensiamo ad un progetto complessivo in cui si allarga la strada, si risistemano i ponti e quindi l’arrivo ad Arcidosso sarà più veloce e sicuro. Facciamo un servizio all’Amiata, e in futuro pensiamo di per poter sviluppare questa strada e poter arrivare fino alla Cassia, sul versante più a est, collegando le due valli e dare quindi all’Amiata quelle infrastrutture che meritano”.
La strada del Cipressino, che funge da collegamento del territorio del Monte Amiata con la Due Mari, ha un tracciato che attraversa i comuni di Civitella Paganico, Cinigiano, Arcidosso e Castel del Piano ma assicura il collegamento con i territori limitrofi tra cui la Val d’Orcia e il versante senese dell’Amiata. Attraverso la rete viaria provinciale esistente, infatti, è possibile raggiungere i comuni di Montalcino, Castiglione d’Orcia, Seggiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Roccastrada, Campagnatico, Murlo e Monticiano. La strada termina nel centro abitato di Castel del Piano all’interno del complesso degli insediamenti dell’area amiatina che comprende appunto un bacino di sfruttamento per la produzione di energia geotermica.
Soddisfatto l’assessore Baccelli che definisce questo passaggio “una decisione cruciale”. “Non ho memoria – ha aggiunto- della regionalizzazione di una strada provinciale, segno davvero forte dell’attenzione che vogliamo dare a questo territorio, della condivisione con la Provincia e tutti i comuni interessati per avere una nuova strada regionale. Ci sono stati nel corso degli anni tanti progetti che abbiamo raccolto, ed ora facciamo un’analisi di fattibilità, una serie di sopralluoghi e verifiche per migliorare e mettere in sicurezza questa strada, le risorse ci sono perché abbiamo già stanziato in bilancio 550mila euro per il primo anno e 300mila per le annualità 2025 e 2026”
Particolarmente soddisfatti ed emozionati il presidente della Provincia Limatola e i sindaci presenti (Daniele Rossi sindaco di Cinigiano, Jacopo Marini sindaco di Arcidosso, Alessandra Biondi sindaca di Civitella Paganico, Federico Balocchi sindaco di Santa Fiora, Michele Bartalini sindaco di Castel del Piano) unanimemente concordi del definire l’operazione avviata dalla Giunta e voluta dal presidente Giani come “un momento storico per il territorio”, una decisione dunque attesa, sperata e che finalmente ha le basi per diventare realtà.
L’assessore Marras ha concluso. “È un passaggio storico per il nostro territorio, questa è la strada di penetrazione verso la montagna – ha sottolineato –; l’impegno per renderla sicura è fondamentale per la sopravvivenza di un intera comunità”