Che dieta facevano i nostri progenitori? Come si sono evoluti nella preistoria? E come si legava l’alimentazione al loro stile di vita?
Questo è ciò a cui ha dato una risposta lo studio Ancient oral microbiomes support gradual Neolithic dietary shifts towards agriculture che è stato coordinato dall’Università di Padova e dall’Università di Firenze e a cui ha partecipato il team dell’Università di Siena, formato da Francesco Boschin, Stefano Ricci e Annamaria Ronchitelli (Dipartimento di scienze fisiche e della terra, ndr) insieme a ricercatori de La Sapienza di Roma, del Mic e dell’ateneo di Bologna.
La ricerca, il cui risultato è pubblicato su Nature, mira in sostanza a tratteggiare l’evoluzione dei nostri antenati dal 31mila al 2mila a.c attraverso l’analisi di Dna antico dal tartaro dentale di resti umani preistorici. Gli scienziati hanno ricostruito l’antico microbiota (composto dagli organismi presenti dentro il cavo orale dei nostri genitori, ndr) dei cacciatori-raccoglitori paleolitici e lo hanno confrontarlo con quello dei pastori-agricoltori del Neolitico. E così si scopre che la composizione batterica della nostra bocca è cambiata radicalmente con il passaggio ad un sistema di sussistenza basato sull’agricoltura. È la prima volta ch si è stati in grado di evidenziare una corrispondenza tra microbioma e modo di vivere delle popolazioni umane antiche.
Sono stati settantasei i campioni di tartaro presi in esame dal gruppo. Alcuni di questi arrivano dal sito paleolitico di Grotta Paglicci, in Puglia, dove è proprio il nostro ateneo a condurre le ricerche. Altri invece arrivano da altri siti abitati più recentemente, nel Neolitico e nell’Età del rame, da popolazioni di agricoltori e pastori.
La prima evoluzione avviene tra il 6200 e il 5000 a.C., nei primi secoli della transizione all’agricoltura: numerose nuove specie di batteri popolano il microbiota orale e sono le stesse che oggi si ritengono responsabili di patologie orali e autoimmuni. In questo arco temporale, il microbiota dei primi agricoltori mantiene molti aspetti del microbiota delle comunità di cacciatori-raccoglitori paleolitici, ma presenta alcune specificità differenti.
La seconda fase di sviluppo, con differenze molto marcate rispetto alle comunità paleolitiche, inizia nella seconda metà del Neolitico, tra il 4500 e il 3500 a.c,: le nuove specie di batteri nella cavità orale dei nostri antenati diventano preminenti, mentre quelle presenti nei campioni paleolitici tendono quasi a scomparire.