“Qui c’è un buon livello di servizi, qualità e grande capacità di dialogare con il territorio”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini al termine della visita all’ospedale di Abbadia San Salvatore, accompagnato dal direttore generale dell’Asl Toscana sud est Antonio D’Urso.
Bezzini ha incontrato i professionisti della struttura, introdotto dalla direttrice Rosa La Mantia che ha illustrato con una relazione la situazione attuale del presidio e i progetti di sviluppo. Ad accogliere l’assessore anche il sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi.
“Ho espresso il mio ringraziamento per il lavoro svolto dai professionisti di questa struttura su tutti i fronti – ha detto Simone Bezzini, assessore regionale alla Sanità – compreso il contributo rilevante che hanno dato nella vicenda Covid. Ho visto molte cose buone, con un elevato livello di servizi e di organizzazione, e abbiamo fatto il punto su investimenti e rapporto ospedale-territorio, un tema centrale anche alla luce delle sfide del Pnrr e sul quale Abbadia San Salvatore si colloca tra le realtà toscane più avanzate”.
Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est, ha parlato di incontro positivo: “I risultati raggiunti sono stati importanti e inoltre l’ospedale ha svolto un ruolo importante nel contrasto alla pandemia, con senso di appartenenza e grande professionalità, gestendo oltre venti posti letto che sono stati quasi sempre pieni. Abbiamo parlato di futuro, lavori, adeguamenti dal punto di vista strutturale e tecnologico. È stata l’occasione anche per fare il punto sul personale e verificare che Abbadia sta riprendendo tutte le attività ordinarie che avevano subìto un rallentamento”.
“È stato un dialogo molto utile e positivo – ha detto il sindaco Fabrizio Tondi – ma non ne avevo dubbi considerata la sensibilità per i territori mostrata dall’assessore Bezzini e l’attenzione costante della dirigenza Asl in tutti questi anni: al termine dell’incontro ho ricordato che all’inizio del mio mandato questa struttura era in stato di precarietà, oggi ha una solidità professionale, strutturale e tecnologica che dà certezze per il futuro. È chiaro che bisogna sempre lavorare per favorire l’integrazione tra ospedale e territorio, in particolare in un territorio come il nostro. Ringrazio ancora una volta tutta la comunità per come ha capito la riconversione dell’era Covid, abbiamo accettato i sacrifici necessari. Ora confidiamo nel pieno ritorno alla normalità di tutte le attività”.
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