Fino a qualche anno fa, lavorare nel mondo del vino per i più significava fare il Sommelier. In realtà questo settore, che nel nostro territorio dà lavoro a molte persone, richiede diverse e sempre più specifiche competenze.
Diventare sommelier è il punto di partenza per la conoscenza dei procedimenti di cantina, di come si degusta e si abbina al cibo, ma sono pochissimi i sommelier che esercitano la professione. La figura in assoluto più richiesta è l’enologo, il maestro di cantina. Oggi gli enologi devono essere bravi a conoscere i segreti del mestiere, a sperimentare nuove tecniche, a valorizzare la ricchezza del territorio e ad estrarne le caratteristiche organolettiche perfette. Per questo, occorre fare un percorso formativo appropriato nelle Università e magari anche qualche tirocinio all’estero.
L’enologo lavora a fianco dell’agronomo, che cura la coltivazione della vigna, fondamentale per riuscire a fronteggiare le malattie e tutte le problematiche legate ai cambiamenti climatici. Fondamentale in un’azienda è avere un canale di vendita ben strutturato. Per cui, sono ricercati profili che si dedicano interamente all’Export, e viaggiano continuamente all’estero tra fiere ed eventi, o per visitare i clienti più importanti (importatori, distributori, ristoranti etc. etc.). Ai manager dell’Export sono affiancati impiegati, che fungono da referenti per tutte le pratiche legate all’esportazione (spedizione, fatturazione etc.) e assistono il cliente nella vendita.
Per lavorare in questo settore, è fondamentale la conoscenza approfondita delle lingue straniere (inglese, in primo luogo, e magari tedesco; il francese è poco usato, dato che difficilmente i cugini d’Oltralpe comprano vini italiani). Oggi esistono corsi di laurea e master ad indirizzo specifico per diventare Export Manager. Per quanto riguarda il canale di vendite Italia, sono ricercatissimi gli agenti, il punto di raccordo tra l’azienda e il canale Ho.re.ca. È spesso richiesto anche personale addetto all’accoglienza dei clienti in cantina e alle visite. Anche in questo caso è essenziale avere le conoscenze di base sulla degustazione, e saper parlare fluentemente le lingue straniere. Nelle aziende più piccole, chi si occupa dell’accoglienza, svolge anche compiti di segreteria e cantina.
In Italia, infatti, le aziende produttrici sono quasi tutte a gestione familiare, dove il lavoro viene gestito principalmente con le risorse interne e nelle quali i compiti degli impiegati esterni sono abbastanza fluidi ed ibridi (fac totum). Nelle aziende più grandi e strutturate, sono ricercate anche figure addette al marketing e alla comunicazione. Anche per questi impieghi è utile seguire un percorso universitario adeguato.
Il vino non è un prodotto uguale agli altri, ha una sua anima e per questo occorre conoscerlo ed apprezzarlo. Per chi desidera lavorare in questo settore, consiglio di cominciare a conoscerne gli aspetti tecnici della degustazione, frequentando un corso che possa darvi le basi. Poi occorre capire quale lavoro si vuol fare e scegliere un percorso di studi inerente.
Stefania Tacconi