Toscana

Lavori a Sant’Angelo scalo sulla strada provinciale 117 sul torrente Spagnola

Il ponticello anni Settanta che, ad ogni precipitazione intensa, si trasforma in una sorta di diga capace di provocare allagamenti e danni in una delle valli più belle, note e amate del mondo, ha richiamato anche l’attenzione dei media nazionali. Era il mese di dicembre 2019 quando il giornalista Iacopo Cecconi ha raccontato al TG3 la storia di un territorio che necessita di investimenti e idee per la sua messa in sicurezza. I progetti ci sono, le risorse pure, aveva annunciato allora Fabio Bellacchi, Presidente del Consorzio 6 Toscana, che tanto ha fatto per mettere mano ad una soluzione adeguata e soprattutto per intercettare i soldi necessari a realizzarla. Impegno mantenuto.

A pochi mesi di distanza dal reportage arriva la certezza: il pericoloso attraversamento della strada provinciale 117 sul torrente Spagnola, collocato nelle immediate vicinanze della frazione di Sant’Angelo Scalo, nel comune di Montalcino che, ad ogni pioggia, rischia di causare l’isolamento del resort a monte e di minacciare i prestigiosi vigneti di Brunello, presto sarà sostituito. “L’attuale attraversamento costituisce una sorta di sbarramento del corso d’acqua, a monte della linea ferroviaria Asciano Monte Antico e della confluenza del torrente Spagnola con il fosso Orcia – spiega il Presidente Bellacchi -. Questa doppia serie di tubi appaiati di dimensioni differenti si ostruiscono facilmente in condizioni di piena e quindi sono sovente causa di pericolose esondazioni che interrompono il transito stradale. Tra l’altro non esistendo un sistema automatico di blocco del traffico, in genere, non è possibile intervenire preventivamente, ma solo quando arrivano le prime segnalazioni”.

“Un problema che il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud si è da tempo preso a cuore – aggiunge Bellacchi -. Ormai ci siamo: i lavori sono in fase di consegna. L’ente è partito da un obiettivo preciso: individuare una soluzione capace di mitigare il rischio idraulico eliminando l’effetto briglia selettiva creato dal ponte inadeguato, che arresta tutto il materiale trasportato durante gli eventi di piena; di limitare i fenomeni erosivi che interessano soprattutto il tratto a valle; di evitare intasamenti che costringono l’ente a intervenire periodicamente per rimuovere i detriti che si accumulano a monte dello sbarramento”.

Dopo le necessarie valutazioni, la scelta è stata messa sulla carta dagli ingegneri, progettisti e direttori dei lavori del CB6. “Sono state valutate tutte le possibili alternative tenendo conto del tracciato della strada provinciale 117, del finanziamento disponibile e delle verifiche idrologiche e idrauliche effettuate. Questo lavoro di analisi ha portato ad individuare la necessità di introdurre un nuovo ponte di luce non inferiore a 14 metri, capace di garantire un franco superiore a 1.5 metri rispetto la piena di progetto, con tempo di ritorno pari a 200 anni. A livello idraulico la soluzione progettuale ha previsto anche la sistemazione del tratto immediatamente a monte e a valle del nuovo attraversamento, mediante risagomatura della sezione e riprofilatura del fondo alveo”, spiega Bellacchi.

“Il nuovo ponte sarà realizzato con travi prefabbricate autoportanti affiancate e fondazioni di tipo indiretto per ridurre gli scavi e i ripristini e per aumentare la sicurezza del manufatto, in aggiunta alle opere di difesa del fondo e delle sponde dell’alveo da fenomeni erosivi localizzati e alla realizzazione sul fondo di opere trasversali per diminuire l’attuale pendenza longitudinale”. “Grazie all’impegno del Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud, in particolare del Presidente Fabio Bellacchi, del Comune di Montalcino, e della Regione Toscana è stata individuata una soluzione ad hoc per realizzare un’opera divenuta primaria per i cittadini”, commenta Silvio Franceschelli, Sindaco di Montalcino. E per finire le cifre.

L’intervento richiede un investimento complessivo di circa 320 mila euro, intercettati dal Consorzio sull’ordinanza del commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, quarto atto integrativo. Certi anche i tempi di realizzazione: da contratto, dovrebbero concludersi nell’arco di 150 giorni lavorativi, a partire dal momento dell’affidamento dei lavori.

Gennaro Groppa

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