Toscana

Lavoro, L’Arcidiocesi chiama alle armi i soggetti del territorio: “Rimbocchiamoci le maniche”

“L’obiettivo adesso è quello di stilare un documento unico che sia un riassunto delle riflessione odierne e che ponga domande precise a soggetti precisi”. Così Sua Eminenza il cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena, durante l’incontro durante l’evento, organizzato da Acli e dalla Pastorale sociale dell’Arcidiocesi di Siena, dal titolo Il lavoro al centro. Patto comune contro la pandemia.

Un convegno organizzato con le realtà senesi per affrontare insieme e concretamente la questione del lavoro che ha portato ad una lettera che conterrà le idee e le proposte univoche. “Ognuno ha descritto ciò che vive nel suo settore, sono emerse diverse ferite. Siena non è più la culla dell’oro, ma è diventa una città con tante potenzialità che adesso però deve tirarsi su le maniche. La Chiesa si farà da tramite, ma l’esperienza della Fede non deve essere aliena all’esperienza della vita”, prosegue Lojudice.

Istituzioni, Fondazioni, sindacati, associazioni del terzo settore, enti che lavoro all’interno della Chiesa: tante realtà sono state chiamate alle armi oggi, 14 aprile, nell’ex-convento delle Clarisse. L’obiettivo è quello di tracciare un percorso comune che permetta alla città di rinascere dopo le crisi sanitarie, sociali ed economiche che la pandemia da coronavirus ha portato con se’. Mettere insieme le energie positive del territorio  per dare una risposta corale grazie ai contributi di spicco del mondo del lavoro, dell’impresa e del sindacato, questo il fine dell’iniziativa di oggi, come hanno spiegato gli organizzatori.

 

 

 

 

In  tanti sono stati chiamati ad intervenire. Ad introdurre la discussione l’ Arcivescovo di Siena Cardinale Augusto Paolo Lojudice, il presidente delle Acli di Siena Enrico Fiori e Piero Morini, responsabile della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi. Dal mondo delle istituzioni è arrivato il contributo del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del prefetto di Siena Maria Forte, del presidente della provincia di Siena Silvio Franceschelli e del vice sindaco di Siena Andrea Corsi. Inoltre hanno parlato Marco Randellini, segretario della camera di commercio di Siena – Arezzo; Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab dell’università; Carlo Rossi, presidente di FMps; i segretari di Cisl e Cgil di Siena Fabio Seggiani ed Emanuele Anichini; Vittorio Stelo, presidente del Microcredito di solidarietà.

Di Bello (Opera Laboratori): “Situazione difficile, occorre cambiare paradigma nell’ospitalità”– Presente all’incontro anche Stefano Di Bello, responsabile per Siena di Opera Laboratori. “La situazione di difficoltà è reale, ma vogliamo guardare al futuro e cambiare il paradigma nel settore dell’ospitalità per creare nuove opportunità nel territorio”, afferma . “Con questa convinzione di crederci, l’obiettivo è di ripartire e fare rinascere i nostri musei attraverso una forte cooperazione con la città”, poi Di Bello aggiunge “il nostro cda ha attivato un paino di stabilizzazione di 8 persone, ma faremo ulteriori assunzioni”

 

 

 

Rossi (FMps): “L’importanza dell’intelligenza artificiale” – “Il territorio deve guardare e ai cambiamenti nell’economia e nel lavoro”, così il presidente di Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi. “abbiamo offerto la prospettiva di Siena2030, uno strumento che ci possa mettere insieme coinvolgendo i più deboli e i più giovani”. Durante il suo intervento Rossi ha ricordato l’importanza dell’Intelligenza artificiale: “Con il Sai Hub abbiamo coinvolto imprese mature, l’IA è qualcosa che può generare interesse per il territorio”

Le idee di Cisl e Cgil – Per il segretario generale della Cgil di Siena Fabio Seggiani pubblico e privato devono collaborare per “costruire eccellenze nel turismo, nella farmacia, nelle scienze della vita”. Emanuela Anichini, segretario della Cisl di Siena: “La pandemia ha attutito problemi che vengono da lontano. Nel passato la nostra cultura è stata troppo Mps-centrica. Adesso i giovani stanno pagando il conto più salato e sono i più penalizzati. Serve un cambio culturale e filosofico. Bisogna capire che il lavoro è ciò che ci fa crescere”

Pracchia (Confcommercio): “I piccoli centri rischiano uno scenario post apocalittico” – Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena, ha lanciato l’allarma dal mondo delle piccole e medie imprese. “L’indebitamento è cresciuto in modo esponenziale: quando le banche chiederanno il rientro dei finanziamenti  avremo la crisi sociale” e ancora “stiamo già assistendo a una sterilizzazione dei piccoli centri urbani. I nostri opiccoli centrino corrono il rischio di restare solo scenografie in un contesto post apocalittico”.

 

 

 

marco crimi

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