Legge “salva centri storici”, De Mossi sposa l’idea di Nardella: “Serve maggiore equilibrio sul turismo”

“L’idea di Nardella è buona, occorre evitare la cannibalizzazione dei centri storici e soprattutto dei nostri spazi”.  Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi dà il suo endorsement alla proposta del sindaco di Firenze di portare avanti una legge “salva centri storici”  per proteggere l’identità del cuore antico del capoluogo della Regione.

La proposta è piaciuta al nostro primo cittadino: “Anche a Siena, in punti come quello della Costarella, in periodo non covid, è difficile passare nel  ‘muro’ di visitatori- rileva De Mossi-. Non abbiamo subito aggressioni tali da giustificare tornelli(come a Venezia ndr.), ma occorre evitare un tipo di turismo che non lascia ma porta via”.

Entriamo più nello specifico, Nardella ha introdotto il suo progetto (la raccolta firme dovrebbe partire a gennaio 2022 ndr.) ad un evento organizzato da Confcommercio Firenze .“Anche dopo il decalogo che abbiamo promosso con Venezia e i ripetuti appelli fatti al Parlamento, purtroppo non è successo niente”, aveva accusato il sindaco fiorentino che aveva poi sostenuto che l’unica via necessaria fosse “quella di lanciare una legge di iniziativa popolare. E grazie alla firma digitale sarà più facile raccogliere le firme”.

Sul testo della legge l’intenzione è quella di muoversi lungo tre assi: ““dare ai sindaci strumenti per regolare il commercio che oggi è in balia di una totale deregulation”; una norma Airbnb “perché “oltre al potenziamento delle iniziative di housing sociale e ad altre agevolazioni alle giovani coppie che intendano trasferirsi in centro, possono ipotizzarsi norme in grado di incidere sul fenomeno delle locazioni brevi turistiche, che si è diffuso soprattutto attraverso le piattaforme telematiche”, in questo senso Nardella ha pensato a interventi di intensità differente per rendere “l’attività più trasparente, obbligando le piattaforme digitali a trasmettere i dati degli host e a svolgere il ruolo di responsabile o sostituto d’imposta”; infine ““appare auspicabile una disposizione che precisi i presupposti ed i contenuti degli strumenti a disposizione dei Comuni per imporre ai proprietari o agli utilizzatori la custodia, la manutenzione ed il recupero degli immobili. Così come una disposizione che espliciti la doverosità di accordi tra i Comuni e le soprintendenze nel pianificare ed attuare interventi di manutenzione e decoro dei beni vincolati, ivi compresi gli spazi pubblici”.

KV

MC