Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Parole che compongono – in inglese – l’acronimo Stem. Con l’aggiunta dell’arte, ecco Steam. Tutte competenze che, secondo Confindustria, sono alla base di un’istruzione qualificata e che dovrebbero essere apprese in luoghi adeguati, dove tecnica e arte vengano insegnate insieme. “Steam Space, il Rinascimento della scuola” è stato il tema della 27° Giornata nazionale Orientagiovani organizzata da Confindustria e dedicata agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, alle loro famiglie, ai docenti e alle imprese, il cui contenuto integrale è disponibile sul canale YouTube di Confindustria. Gli interventi che si sono succeduti nel corso della giornata hanno confermato un’emergenza: alle imprese mancano ingegneri, tecnici, laureati in matematica e in chimica-farmaceutica, e anche talenti creativi. È il “mismatch”, il gap tra domanda e offerta. Profili scoperti e introvabili, almeno 110mila posti di lavoro a livello nazionale – e in proporzione a livello locale – destinati a chi è in possesso delle competenze giuste, tra diplomati e laureati. E sono proprio le competenze “Steam” a rappresentare il cuore e il futuro del comparto manifatturiero, vitale per l’economia di un territorio.
Tema del confronto è stata anche l’idea progettuale degli “Steam Space”, cioè concept di spazi scolastici dotati di tutto il necessario – dalle strutture alle tecnologie – per promuovere metodologie didattiche capaci di dotare gli studenti e anche i docenti di conoscenze utili alle imprese e al territorio. Luoghi di orientamento e apprendimento che potrebbero cambiare concretamente il volto della scuola italiana, alle prese con infrastrutture spesso inadeguate e sperimentazioni didattiche che non decollano, a differenza di Paesi come (ad esempio) Francia, Finlandia e Paesi Bassi, dove le innovazioni educative vanno di pari passo con le innovazioni strutturali. Ma non solo. Oltre all’integrazione fra competenze tecnico-scientifiche e umanistiche, un altro fronte su cui agire è l’incremento delle iscrizioni al femminile: la crescita del numero di studentesse, infatti, è ancora minore rispetto al trend comunque positivo del totale delle iscrizioni alle classi di laurea in ambito tecnico-scientifico.
«Promuovere tra gli studenti una formazione che veda la piena integrazione tra competenze tecnico-scientifiche e umanistiche – dichiara Francesco pacini, Vice Presidente di Confindustria Toscana Sud – è necessario, anzi, urgente, per incrementare le capacità di occupazione dei più giovani in un’impresa che sta diventando sempre più tecnologica, creativa e multidisciplinare. D’altra parte, orientare i ragazzi verso le discipline che garantiscono occupazione è indispensabile anche per colmare il gap dei profili ricercati dalle imprese. Occorre aggiornare radicalmente il volto e il ruolo della scuola per renderla ancor più formativa e direttamente aperta al mondo del lavoro. Orientamento dev’essere la parola chiave della scuola del futuro. Serve l’impegno di tutti: Confindustria, anche a livello locale, continuerà a fare la sua parte».