Con le risorse ottenute dai tre decreti ministeriali 737-1061-1062 del 2021, pubblicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca nel mese di agosto, pari a circa 10 milioni di euro, insieme a un cofinanziamento interno di circa 1 milione di euro, l’Università di Siena ha approvato un piano di potenziamento della ricerca per supportare la crescita competitiva, con una particolare attenzione alle tematiche green e dell’innovazione, ma con una conseguente ricaduta anche su un’offerta didattica di qualità.
Coerentemente con quanto previsto nel documento di Programmazione strategica 2021-2023 dell’Ateneo, gli organi accademici hanno deliberato nella seduta di ieri la programmazione di interventi per rafforzare alcune delle linee di azione fondamentali programmate: il rafforzamento del capitale umano a partire dal reclutamento degli studenti di dottorato fino al reclutamento del personale docente, l’internazionalizzazione della rete dei ricercatori, il supporto strumentale alla ricerca.
L’85 per cento delle risorse disponibili saranno dedicate al rafforzamento del capitale umano: verranno attivate 48 borse di dottorato (tre milioni di euro) per supportare le attività formative di terzo livello che possono favorire l’accesso alla carriera di ricercatori, all’assunzione di un ruolo dirigenziale nella pubblica amministrazione o nell’impresa; saranno poi sostenute delle posizioni per chi ha già conseguito un dottorato di ricerca, aprendo le porte a giovani ricercatori internazionali, attraverso l’attivazione di quattro assegni di ricerca di durata biennale (360mila euro), destinati a chi abbia ottenuto il Seal of Excellence europeo, a seguito della presentazione di progetti di Individual o Postdoctoral Fellowship, nell’ambito delle Azioni Marie Skłodowska-Curie dell’UE, senza ottenere il finanziamento del progetto, ma ricevendo una valutazione eccellente da parte dalla Commissione Europea; saranno inoltre reclutati 34 ricercatrici e ricercatori a tempo determinato per la durata di tre anni per un importo complessivo di circa 5milioni e 500mila euro, che coinvolgeranno tutti i Dipartimenti dell’Ateneo. I giovani ricercatori selezionati potenzieranno la struttura di ricerca e la didattica dell’Ateneo, permettendo di far fronte in modo deciso alle situazioni di emergenza che il paese si trova ad affrontare e favorendo la sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale.
Al potenziamento delle infrastrutture di ricerca andranno 725mila euro, destinati in particolare all’arricchimento dei laboratori, all’acquisto di nuove e più moderne attrezzature, di strumenti per la ricerca e, in generale, all’innovazione tecnologica e documentale;
Altri 875mila euro saranno destinati al finanziamento di progetti Curiosity-driven di tipo bottom-up, da parte di giovani ricercatori e ricercatrici dell’Ateneo – a tempo determinato e indeterminato – che presentino caratteristiche di interdisciplinarietà su tematiche trasversali.
Infine, per supportare adeguatamente l’attività progettuale competitiva dei giovani ricercatori e cogliere le nuove occasioni offerte dal PNRR e dal nuovo programma quadro europeo Horizon Europe, sarà aperta una nuova posizione triennale di tecnologo a supporto dell’equipe tecnica di ricerca (118mila euro).
A queste importanti risorse economiche si aggiungeranno quelle previste dal bilancio 2022 di Ateneo, contenute nel Piano di Sostegno alla Ricerca, che integreranno le risorse strumentali, per garantire gli strumenti di base per la ricerca e la documentazione scientifica dei ricercatori e delle ricercatrici e degli studenti e studentesse.
“Il piano di interventi proposto dall’Università di Siena – sottolinea il rettore Francesco Frati – si pone in linea con le sfide di crescita, competitività e innovazione che il nostro paese si trova ad affrontare e delle quali la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 ha confermato l’urgenza. Come sottolinea il Programma Nazionale per la Ricerca 2021 – 2027 (PNR), la ricerca è il motore più potente per uscire dal periodo di crisi, grazie alla messa a disposizione delle eccellenze diffusamente presenti nel sistema italiano per far fronte a situazioni di emergenza e favorire la sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale. Perché ciò avvenga è sempre più necessario riconoscere la centralità del ruolo della ricerca accompagnando lo sviluppo di una nuova generazioni di ricercatrici e ricercatori con misure ad hoc”.
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