Mafie, Gratteri presenta il suo libro a Siena: “La Toscana attrae investimenti criminali. Serve rigore e attenzione dagli amministratori”

“La Toscana è una regione ricca e bellissima dove tutto è allettante. Le mafie hanno milioni di euro vogliono investire anche qui. E l’investimento può essere sicuro, produttivo, positivo ed inoltre con meno riflettori addosso. Bisogna stare attenti ai passaggi di proprietà, a chi si avvicina agli acquisti di immobili e capire quale è la sua attività. Dai pubblici amministratori serve maggiore rigore e maggiore attenzione”.

Questo il consiglio che Nicola Gratteri, procuratore capo a Napoli, dà agli amministratori locali. Oggi al teatro dei Rozzi è il giorno della presentazione del suo nuovo libro “Il Grifone” che ha scritto insieme allo storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso.

L’opera è un saggio sulla nuova frontiera delle mafie, la tecnologia, e racconta una criminalità organizzata del domani che non usa più i picciotti rozzi e sfrontati ma “che incomincia a usare i bitcoin, paga hacker, usa sofisticati hardware e software”, ha aggiunto.

L’iniziativa rientrava nel ciclo di incontri “Pagine di legalita’ – Siena incontra i protagonisti della lotta alle Mafie” che si sta tenendo in un teatro dei Rozzi gremito che ha accolto il procuratore con un fragoroso applauso.

Nel confronto tra Gratteri e i giornalisti, che si è tenuto poco prima dell’evento, ci sono anche i temi più importanti dell’agenda politica italiana. “Servono riforme che velocizzino i processi senza abbassare i livelli di garanzia, purtroppo le riforme negli ultimi due anni e mezzo non hanno portato a questo risultato”, ha affermato in merito alla riforma della giustizia.

“Le pagelle ai magistrati servono a burocratizzare e a togliere slancio a quello che invece è il ruolo della magistratura, non solo quella inquirente ma anche quella giudicante – ha aggiunto Gratteri – .Bisogna lavorare con serenità, senza l’ossessione, l’idea che continuamente si è sotto giudizio”.

“Il Governo pone sotto attacco la magistratura definendola troppo politicizzata, cosa risponde?”. “Non mi pare che l’Esecutivo abbia detto questo…Ci sono dei magistrati che hanno affermato delle cose. La politica ha risposto. C’è una dialettica…non c’ un attacco. Non mi sento ne attaccato e neppure intimorito”, ha continuato.

MC

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