Se il Ministero non scioglie il nodo delle scuole di specializzazione, ci pensa intanto la Toscana, finanziando ulteriori 21 contratti aggiuntivi per le scuole di specializzazione di area sanitaria.
La Regione Toscana ha finanziato ulteriori 21 contratti aggiuntivi, suddivisi tra i tre atenei toscani, per frequentare scuole di specializzazione di area sanitaria, aumentando del 40% il numero dei contratti rispetto allo scorso anno ed assumendosi un carico finanziario di circa 2,5 milioni ed una spesa per il 2017 di oltre 500mila euro.
Il bando e il finanziamento delle specializzazioni mediche è di competenza del Miur ma, sia per coprire ulteriori necessità specifiche, sia perché il numero di contratti finanziati a livello statale è insufficiente, le Regioni si fanno carico sui propri bilanci di trovare le risorse per dare una risposta più completa.
“Ho inviato stamani al Miur una lettera – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi -, in cui comunico che, a seguito di una valutazione delle risorse finanziarie disponibili, per colmare, almeno in parte, il fabbisogno regionale, la Regione Toscana finanzierà con propri fondi alle Università di Firenze, Pisa e Siena, a partire dall’anno accademico 2016/17 e per tutta la loro durata, 21 corsi aggiuntivi di formazione specialistica. Lo abbiamo sempre fatto, quest’anno abbiamo voluto ampliare ulteriormente il numero di contratti che finanziamo. E abbiamo scelto i settori in cui c’è maggior necessità: l’emergenza-urgenza, ma anche l’oncologia, l’ortopedia, la neuropsichiatria infantile”.
“L’aumento delle borse di studio regionali testimonia l’inversione di tendenza rispetto al passato e la volontà concreta della Toscana di migliorare i percorsi formativi dei giovani medici – è il commento di Stefano Scaramelli, presidente della commissione sanità in Consiglio regionale – Accrescere le possibilità di accesso alle scuole di specializzazione, infatti, consentirà di ampliare il numero dei futuri medici specializzati, offrendo loro più sicurezze e maggiori prospettive di inserimento lavorativo nel nostro sistema sanitario. I prossimi passi in avanti saranno incentrati sulla programmazione strutturale dei fabbisogni e su una sempre maggiore collaborazione tra le Università di Siena, Pisa e Firenze affinché sia i giovani medici sia il nostro sistema sanitario pubblico universalistico abbiano più certezze e solide basi di sostenibilità”.
La Regione Toscana ha sempre finanziato ogni anno ulteriori contratti e quest’anno ha deciso di ampliare il proprio impegno per dare una risposta alle tante esigenze riscontrate. In particolare è stato dato una segnale evidente della volontà di affrontare una tematica centrale come l’emergenza-urgenza, finanziando 10 ulteriori contratti. Ma oltre a questi sono state finanziate specializzazioni come Oncologia, Ortopedia, Urologia, e altre ancora. Le intenzioni regionali erano di sostenere anche altri campi della medicina che manifestano preoccupazione, anche nella prospettiva del ricambio generazionale, come per esempio la Pediatria, ma il limite della capienza formativa delle singole scuole non ha permesso ulteriori finanziamenti.