Montagnola, esposto di nove associazioni contro i tagli boschivi

“A seguito della sempre crescente attività di disboscamento” della Montagnola senese “ed ai danni che molti cittadini hanno constatato con i loro occhi, si è recentemente costituito un coordinamento di associazioni, gruppi e cittadini che, stanchi di questa situazione e consapevoli dell’importanza del patrimonio forestale, hanno deciso di unirsi in sua difesa, presentando in primis un esposto alla magistratura, visti i numerosi dubbi di tipo procedurale e legale in particolare riguardo agli aspetti paesaggistici, che all’interno di un’area di pregio, per di più Zps, dovrebbero essere assolutamente considerati”.

Lo si legge in una nota firmata da Wef Siena, Cai Siena, Italia nostra Siena, Comitato per la salvaguardia della Montagnola senese, Comitato dei difensori della Toscana, Movimento per la Terra e per la comunità umana, Comitato Elsa viva, associazione Lagorà, Il Giardino dei colori.

Le associazioni, riprendendo una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’illegittimità della legge regionale 52 del 2021, ha chiesto all’Unione dei Comuni della Val di Merse di “adottare un’ordinanza di sospensione dei tagli boschivi in corso privi di autorizzazione paesaggistica, nelle aree vincolate per decreto”.

Il testo prosegue: “Ricordiamo anche che ci sono cittadini che hanno proprietà immobiliari nelle aree ove sono in corso gli illeciti paesaggistici, e in quanto tali hanno titolarità a intervenire contro le Pa per le azioni omesse in inosservanza di una sentenza che ripristina nella nostra Regione il vincolo fondamentale dell’autorizzazione paesaggistica. Va poi aggiunta la presenza di emergenze geologiche ed ambientali che sono poste sotto tutela. Dunque qualche cosa è andato storto ed a pagarne il prezzo sono i boschi di lecci e roverelle e tutti i loro abitanti animali e botanici. Chiediamo quindi che la magistratura senese faccia luce e blocchi questo ennesimo scempio”.

“Le numerose associazioni, i movimenti, i gruppi che fanno parte del coordinamento proseguiranno con il monitoraggio della zona, la denuncia di abusi e l’informazione della popolazione al riguardo-continua la nota-. Risulta comunque evidente che in un’epoca di crisi ecologica e climatica la politica a livello locale e regionale, stia chiacchierando molto e agendo poco. Ci preme ricordare che in Italia, solo nei primi 10 mesi del 2022, si sono verificati 254 eventi climatici estremi (con numerose vittime) e che per arginare il cambiamento climatico e tenere sotto controllo le emissioni climalteranti, è necessario partire dai propri territori e dalla protezione delle proprie foreste. Nulla è comparabile al valore delle foreste sia per capacità sequestrante delle CO2, sia per evitare il dissesto idrogeologico. Attendiamo azioni chiare e incisive su questi temi da parte dei nostri amministratori”.