“Molto perplesso da un’ipotesi di fusione per incorporazione”, con questa riflessione il Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani ha concluso la sua comunicazione durante il consiglio regionale odierno che ha come argomento centrale Mps.“Abbiamo visto come soci privati vivrebbero alla stregua di un boccone amaro, e quindi con estrema riottosità, l’integrazione del Monte dei Paschi in un colosso bancario oggi orientato da una maggioranza di soci diffusi”, prosegue
Per Giani la transizione di Governo “ha determinato che ancora non abbiamo un interlocutore e una presa di posizione da parte dell’esecutivo guidato da Draghi”. Giani poi rivendica la sua azione per la Banca. “E stata e sarà sempre tesa alla tutela del Monte dei Paschi, anche perché in una regione ove la finanza e la banca hanno avuto un ruolo di riferimento in tutto il mondo, la banca senese rappresenta l’ultima espressione di banca autorevole sul piano internazionale che ha sede, direzione e radicamento territoriale nella nostra regione”, spiega.
Giani ha rammentato anche vicende bancarie che, nel corso degli ultimi decenni, hanno impoverito il sistema creditizio toscano. “Abbiamo visto come in passato si sono interrotte esperienze storiche che offrivano valore aggiunto di professionalità quali, ad esempio, la Banca toscana – ha spiegato, – incorporata e poi annullata nello stesso Mps. In realtà sarebbe stato meglio mantenerla con la propria identità”, perché questo sarebbe stato utile all’attività quotidiana.
“Sono consapevole – ha aggiunto – di come le ben note vicende che hanno portato alla crisi della banca senese abbiano generato sofferenza e squilibrio nei conti economici del Monte, ma oggi il 64% delle azioni della banca sono possedute dallo Stato e se lo Stato vuole ed opera come in tante altre occasioni può ricapitalizzare, insieme a partner privati, una realtà bancaria il cui conto finanziario approvato in consiglio di amministrazione soltanto poche settimane fa prevede di poter riportare il bilancio in pareggio nell’esercizio 2022, con prospettive di un futuro per la banca in grado di garantire occupazione e sviluppo”.
“Mps è la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro, anche per uscire dall’emergenza economica in cui ci troviamo a causa della crisi prodotta dalla pandemia. Vogliamo la Toscana con il suo Monte dei Paschi”, conclude