Toscana

Mps, il 26 luglio presidio dei sindacati davanti al Mef

Il prossimo 26 luglio una delegazione delle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori di Banca Monte dei Paschi effettueranno un presidio davanti al ministero dell’Economia e Finanze.

L’annuncio è stato dato in una nota congiunta delle segreterie di coordinamento sindacale di Mps. Per le sigle le indiscrezioni sulle sorti della Banca e del Gruppo “alimentano un dibattito mediatico senza fine sui possibili scenari riguardanti il consolidamento del sistema creditizio domestico, che rischia di porre in secondo piano il costo sociale che un’operazione relativa al futuro assetto aziendale potrebbe provocare, se non attentamente gestita”. I sindacati chiedono inoltre l’apertura di un tavolo di confronto “indirizzato a valorizzare il contributo e le proposte del Sindacato, con riferimento alla stabilità ed alla continuità aziendale e di Gruppo”.

Per questo i sindacati vogliono “portare nuovamente l’attenzione” sui dipendenti di Mps, “ribadendo che qualunque ipotesi inerente il futuro del Gruppo non potrà che avere come punti fermi la totale salvaguardia dei livelli occupazionali, normativi e salariali del personale, il mantenimento dell’integrità societaria ed organizzativa del Gruppo e la conservazione dell’attuale insediamento territoriale della Banca, al fine di garantire il ruolo del Monte quale imprescindibile punto di riferimento per il sostegno all’economia del Paese, a servizio di famiglie ed imprese, ancora più necessario in previsione delle risorse messe a disposizione dal Pnrr”, fanno sapere.

I sindacati ripetono le loro richieste:” abbiamo chiesto – e continuiamo a chiedere – all’Esecutivo ed al Mef, in qualità di azionista di maggioranza, di farsi garanti del percorso di risanamento, di ricapitalizzazione e di normalizzazione del nostro Istituto di credito, mediante un processo indirizzato a negoziare con le autorità europee competenti il superamento dei vincoli codificati nel piano di ristrutturazione 2017-2021, anche attraverso il prolungamento del termine di permanenza dello Stato nel capitale della Banca, sino al raggiungimento di una situazione di equilibrio, necessaria per il rilancio del Gruppo”.

“In occasione della pubblicazione del risultato finale sugli Stress Test, richiamiamo quindi ancora una volta il Mef ad una specifica ed ulteriore assunzione di responsabilità,
affinché vengano assicurate alle lavoratrici ed ai lavoratori del Gruppo Mps le opportune garanzie per il proprio futuro professionale e personale, all’interno di una realtà creditizia chiamata comunque a realizzare profondi cambiamenti strutturali”, si legge nel comunicato.

marco crimi

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