Il piamo industriale di Mps “preveda la possibilità che Siena rimanga la sede principale strategica e centro decisionale della Banca, in qualsiasi scenario, salvaguardando e mantenendo legati a Siena gli asset fondamentali per il sostegno e la crescita dell’economia locale e garantendo la più ampia accessibilità al credito sul nostro territorio per i progetti delle imprese, delle famiglie e dei giovani”.
Questa è la richiesta contenuta in un documento unitario siglato e presentato dai capigruppo di maggioranza e opposizione del consiglio comunale senese. Viene inoltre chiesto al sindaco di Siena Luigi De Mossi, al presidente della provincia Silvio Franceschelli e al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani di interloquire con il Mef affinché il nuovo piano industriale di Rocca Salimbeni sia “di forte rilancio” e “non di mero e drastico “dimagrimento”, che contenga “una prospettiva strategica, oltre al necessario miglioramento dell’efficienza”, che dia “senso ai sacrifici che da anni i dipendenti stanno facendo per un futuro di solidità della principale azienda” del territorio senese e della Toscana.
Inoltre si chiede anche di tenere fermi i punti fissati dall’aula senese nel consesso dello scorso 28 settembre: “la salvaguardia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del Monte dei Paschi di Siena, con misure comunque sostenibili; – la continuità del marchio del Monte dei Paschi di Siena, che è il più antico marchio bancario del mondo, universalmente riconosciuto nel settore bancario internazionale, che è un unicum con la permanenza della Direzione a Siena; – una soluzione che salvaguardi un’autonomia utile ed un’integrità durevole della Banca, che ha sempre svolto un ruolo per il Paese; – la permanenza diretta di una presenza dello Stato per accompagnare l’evoluzione della Banca”