Se ci fossero le manifestazioni dei sindacati “anche i cittadini devono farsi sentire perché deve esserci una chiamata alla dignità contro quella che potrebbe essere una macelleria messicana“.
Luigi De Mossi, sindaco di Siena, lancia un appello alla popolazione del suo Comune e lo fa durante un incontro a sostegno di Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato del centrodestra per le elezioni suppletive nel seggio di Siena – Arezzo. ” Se vogliamo salvare il possibile, bisogna che le persone si ricordino che le loro famiglie sono quelle che hanno fatto grande Mps – aggiunge-. Non si può essere soli a fare queste battaglie”.
De Mossi chiama in causa anche i partiti ed il presidente del consiglio Mario Draghi: “Gli chiedo: quale è l’obiettivo? Liberarsi di un fardello? Gli ho scritto e spero che mi riceva, secondo me ha già capito che la partita non può essere solo nel tecnicismo bancario – dice -. La politica deve mettere mano al disastro Mps come ce l’ha messa nelle operazioni Banca 121 e Antonveneta. C’è inoltre una precisa parte che è responsabile e che ha provocato danni a Mps e Fondazione”.
L’argomento si sposta sulla trattativa con Unicredit e De Mossi continua a porsi domande: ” Non ci sono alternative alla vendita?. Non c’è la possibilità di avere altri partner? È legittimo averne solo uno? Come mai c’è solo un’offerta che costerà cifre pazzesche agli italiani? Non c’è la possibilità di cercare altri partner che compreranno Mps? A chi giova questa operazione e che vantaggi fiscali ha per comprare la Banca?”.
Infine il primo cittadino parla delle prossime elezioni e non risparmia attacchi al candidato del centrosinistra. “Se Parigi val bene una messa io vado alla messa tutti i giorni per rispedirlo da dove è venuto”
MC