Toscana

Mps, lettera di De Mossi al Governo: “Non potete ignorare il futuro della banca”

“Qual è la sorte riservata al Monte dei Paschi di Siena? La domanda è rivolta al Governo che non può ignorare una partita così complessa. Bisogna fare chiarezza con la Bce e avviare una strategia che tuteli uno dei brand più importanti nel settore bancario”.

Così inizia la lettera aperta del sindaco di Siena Luigi De Mossi che si rivolge al Governo Draghi per chiedere chiarezza sul futuro di Mps. La lettera è stata riportata da Adnkronos. “Vorremmo sapere se e quali siano le opinioni e le scelte del Governo probabilmente di concerto con l’Europa”, prosegue De Mossi che poi pone una serie di domande: “Sono state avviate trattative per modificare il piano di uscita dello Stato il cui termine finale, ad oggi, è alla fine del 2021? Vi è un progetto strutturato per risarcire e indennizzare i tanti potenziali creditori, prima fra tutti la Fondazione Mps? Senza violare la riservatezza, ci sono trattative in corso per la cessione del Monte ad altra banca e se sì, quali sono le linee guida che il Governo intende applicare? I dati che vengono pubblicati sulla stampa nazionale sono asseverati dagli organi di controllo, in particolare hanno da dire qualcosa il Collegio sindacale e i componenti il Consiglio di Amministrazione? Quali garanzie occupazionali verranno richieste per i dipendenti che ancora dimostrano un attaccamento non comune alla Banca? Il rapporto col territorio, sia in termini di uffici direzionali che storici, come si vuole regolare?”

Ancora De Mossi: “Sono state avviate trattative per modificare il piano di uscita dello Stato il cui termine finale, ad oggi, è alla fine del 2021? Vi è un progetto strutturato per risarcire e indennizzare i tanti potenziali creditori, prima fra tutti la Fondazione Mps? Senza violare la riservatezza, ci sono trattative in corso per la cessione del Monte ad altra banca e se sì, quali sono le linee guida che il Governo intende applicare? I dati che vengono pubblicati sulla stampa nazionale sono asseverati dagli organi di controllo, in particolare hanno da dire qualcosa il Collegio sindacale e i componenti il Consiglio di Amministrazione? Quali garanzie occupazionali verranno richieste per i dipendenti che ancora dimostrano un attaccamento non comune alla Banca? Il rapporto col territorio, sia in termini di uffici direzionali che storici, come si vuole regolare?””

marco crimi

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