Mps, Lovaglio: “Siamo una banca normale e solida”. Il titolo scivola dopo le voci della cessione delle quote del Mef

Il futuro di Mps?”Me lo immagino sempre meglio e sotto il segno della crescita. Credo ci siano già le condizioni per valutare più opzioni rispetto a un anno fa; siamo focalizzati per portare a terra il Piano. Le opzioni derivano dal fatto che quando hai una banca sana, per gli azionisti si presentano differenti scenari”.

Sono le parole dell’ad di Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio in un’intervista a Class-Cnbc.”Dobbiamo far emergere ancora di più valore della Banca ed il resto riguarda più l’azionista”, ha aggiunto Lovaglio che ha tra l’altro evidenziato l’aumento degli interessi per i depositi a tempo e l’anticipo dei dividendi sugli utili 2024 e non sul 2025.

Il Mef, ha proseguito, “sull’ultimo investimento ci guadagna; come tutti gli azionisti che hanno fatto l’aumento di capitale. La Banca ha un grande potenziale che sarà riconosciuto dal mercato”. Il mercato, ha continuato, “deve aspettarsi un processo di consolidamento”.

Ed ancora: “Vogliamo puntare sul territorio, vogliamo essere la banca degli artigiani, della piccola e media impresa, la ’banca dei mestierì, e un pò la banca di riferimento di quella che chiamiamo economia Dop. Mps – spiega – la vera banca a carattere commerciale: è estremamente semplice da capire ed è focalizzata su famiglie e su pmi”.

Intanto il titolo di Rocca Salimbeni lascia sul terreno il 6,6% a 2,39 euro per azione dopo i rumors del possibile collocamento da parte del Ministero di alcune sue quote.

Sul dossier Mps è anche intervenuto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Secondo lui “la Banca ha le carte in regola per poter restare sola ancora a lungo e rappresentare, in futuro, il punto di partenza per la realizzazione dell’auspicato terzo polo. Per questa ragione, il governo deve avere la forza per ottenere dall’Unione europea e dalla Banca centrale europea un rinvio del termine per l’uscita dello Stato dal capitale di Mps, attualmente fissato alla fine del 2024”.

Sileoni, anche lui intervistato da Class-Cnbc, prosegue: “In questi giorni c’è molta speculazione sul titolo Montepaschi sui mercati finanziari, ma in tutta sincerità più che quello che accade in Borsa temo la speculazione politica. La frenesia delle dichiarazioni da parte di molti esponenti politici è tutta finalizzata al consenso elettorale perché si guarda alle elezioni europee. Tutto questo non fa bene né alla banca né a chi ci lavora né alle loro famiglie”.