Sul Piano industriale di Mps i sindacati hanno rinnovato la richiesta di un loro coinvolgimento che, fanno sapere, si rende “tanto più necessario oggi a causa di un contesto politico in profonda e continua evoluzione, i cui effetti potrebbero non essere secondari rispetto all’efficacia delle soluzioni negoziali individuate fra le parti”. Lo si legge in una nota congiunta sottoscritta da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, UilCa, Unisin. Ieri si è svolto un secondo incontro tra Mps e organizzazioni sulla procedura relativa al fondo di solidarietà. Dalla Banca sono stati illustrati “ulteriori dati a supporto della trattativa che, lo ricordiamo, riguarda l’uscita su base volontaria di 3500 colleghi al 30 novembre”, spiegano dai sindacati. Il confronto sul Fondo di solidarietà continua “con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise in grado di tutelare al massimo le prerogative delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella manovra di esodo, e le prospettive organizzative, occupazionali e contrattuali dei dipendenti che continueranno ad operare all’interno della Banca e del Gruppo”, concludono dai sindacati.
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